Il panorama digitale è in continua evoluzione e con esso il mondo della cybersecurity. Mentre volgiamo alla fine del 2023 e guardiamo al 2024, stanno emergendo diverse tendenze principali che influenzeranno il futuro della cybersecurity.
2023: Un Approccio Human-Centric
Una delle tendenze più significative del 2023 è il passaggio a un approccio human-centric della cybersecurity. Secondo Gartner, i responsabili della sicurezza e della gestione del rischio (SRM) devono ripensare il bilanciamento degli investimenti tra elementi tecnologici e umani quando creano e implementano programmi di cybersecurity¹. Il design della sicurezza incentrata sulle persone dà priorità al ruolo dell’esperienza dei dipendenti nel ciclo di vita della gestione dei controlli. Entro il 2027, si prevede che il 50% dei CISO (Chief Information Security Officer) delle grandi imprese adotterà pratiche di design della sicurezza human-centric per ridurre al minimo gli attriti indotti dalla cybersicurezza e incrementare l’adozione dei controlli. Solitamente, lo sviluppo della cybersecurity si è concentrato sul miglioramento (rafforzamento) della tecnologia e dei processi che supportano i programmi di sicurezza delle aziende, con scarsa attenzione alle persone che creano questi cambiamenti. Nel 2023 questa tendenza ha iniziato a cambiare, evidenziando e concentrandosi sul fattore umano.
L’ascesa dell’intelligenza artificiale
Il 2023 è stato anche l’anno che ha visto l’affermarsi e la diffusione dell’intelligenza artificiale (AI). Quest’anno ha visto l’integrazione delle tecnologie AI in diversi settori, dalla sanità alla finanza, all’istruzione e, naturalmente, alla cybersicurezza. I progressi negli algoritmi di apprendimento automatico (ML) e la disponibilità di grandi quantità di dati hanno portato i sistemi di IA a diventare più efficienti e capaci. Inoltre, l’aumento degli investimenti nella ricerca e nello sviluppo dell’IA ha portato a innovazioni rivoluzionarie. Questi sviluppi non solo hanno migliorato la funzionalità dei sistemi esistenti, ma hanno anche aperto la strada alla nascita di nuove applicazioni di IA.
Di conseguenza, l’IA è diventata uno strumento indispensabile per risolvere problemi complessi e prendere decisioni consapevoli. L’intelligenza artificiale (AI) svolge un ruolo determinante nella cybersecurity, offrendo una moltitudine di vantaggi e trasformando il modo in cui affrontiamo la cyberdifesa. L’IA consente alle macchine di svolgere compiti che di solito richiedono l’intelligenza umana, come prendere decisioni, riconoscere il parlato umano, percepire elementi visivi e tradurre le lingue². Nel contesto della cybersecurity, l’IA può essere addestrata per consentire il rilevamento automatico delle minacce informatiche, generare avvisi, identificare nuove categorie di malware e proteggere i dati sensibili delle aziende.
Le tecniche di intelligenza artificiale, come il deep learning, il machine learning, la rappresentazione della conoscenza e il ragionamento e l’elaborazione del linguaggio naturale, vengono sfruttate per una cyberdifesa più automatizzata e intelligente³. Il binomio cybersecurity e IA si traduce in una più rapida raccolta dei dati, rendendo la risposta alla gestione degli incidenti più dinamica ed efficiente.
Inoltre, elimina la necessità per i responsabili della sicurezza di svolgere attività manuali e dispendiose in termini di tempo, in modo che possano concentrarsi su attività più strategiche che aggiungono valore all’azienda. Infatti, un punto debole comune delle difese di sicurezza tradizionali è la necessità dell’intervento umano, che può portare a costosi errori umani. L’intelligenza artificiale nella cybersecurity elimina l’elemento umano dalla maggior parte dei processi di sicurezza, consentendo di riallocare le risorse umane dove sono più necessarie e riducendo al minimo il fattore dell’errore umano.
Man mano che le soluzioni di IA continuano a svilupparsi, si prevede che porteranno benefici sostanziali alle attività di cyberdifesa in una vasta gamma di organizzazioni e professioni. Automatizzando componenti essenziali di processi fondamentali che richiedono molto lavoro, l’IA può trasformare i flussi di lavoro informatici in processi snelli, autonomi e continui che accelerano la remediation e massimizzano la protezione4. L’IA può aiutare a riconoscere modelli di dati complessi, fornire raccomandazioni attuabili e consentire una protezione in autonomia. Migliora il rilevamento delle minacce, supporta il processo decisionale e accelera la risposta agli incidenti5. In sintesi, l’IA sta diventando sempre più parte integrante della cybersecurity, offrendo vantaggi significativi in termini di efficienza dei costi, riduzione degli errori e processo decisionale.
Con il passare del tempo, il ruolo dell’IA nella cybersecurity è destinato a crescere, trasformando il modo in cui affrontiamo e gestiamo le minacce informatiche.
2024: Previsioni e preparazione
Nel 2024 si prevede che il consolidamento dell’intelligenza artificiale nella cybersecurity raggiungerà nuovi traguardi. Poiché le minacce informatiche diventano sempre più sofisticate, la necessità di meccanismi di difesa avanzati non è mai stata così importante. L’intelligenza artificiale, con la sua capacità di apprendimento e adattamento, è pronta a svolgere un ruolo fondamentale in questo panorama.
Gli algoritmi di apprendimento automatico vengono perfezionati per rilevare anomalie e potenziali minacce in tempo reale, garantendo un livello di sicurezza senza precedenti. Inoltre, si prevede che l’analisi predittiva alimentata dall’IA possa prevedere gli attacchi informatici prima che si verifichino, consentendo strategie di difesa proattive e preventive. L’integrazione dell’IA nella cybersecurity non solo migliora la protezione delle risorse digitali, ma trasforma anche il modo in cui le organizzazioni approcciano la cybersecurity. Nel 2024 si prevede un consolidamento significativo dell’IA nel campo della cybersecurity.
Oltre al potenziamento dell’Intelligenza Artificiale, guardando al 2024, un’altra tendenza importante da tenere in considerazione è la crescita degli investimenti nel cybercrime e quindi nella cybersecurity. I fattori economici e le tattiche sempre più avanzate degli attori delle minacce spingeranno all’ottimizzazione e al consolidamento degli investimenti in sicurezza nel 2024. Il tempo di ritorno degli investimenti (ROI) nella tecnologia di cybersecurity è una metrica critica da considerare per le aziende e le organizzazioni6. Il concetto di tempo di ritorno dell’investimento (ROI) nella cybersecurity è una metrica critica per le aziende e le organizzazioni. Si riferisce al periodo necessario affinché i benefici derivanti dall’investimento nella cybersecurity superino i costi iniziali e quelli costanti relativi alla sua implementazione.
Questa metrica è fondamentale perché aiuta le organizzazioni a valutare l’efficienza e i profitti dei loro investimenti nel campo della cybersecurity. Un tempo di ROI più breve indica che la tecnologia è efficace nel prevenire le minacce informatiche, proteggendo così l’organizzazione da potenziali perdite dovute a data breach o arresto del sistema.
Tuttavia, il calcolo del tempo di ROI nella cybersecurity può essere complesso. Si tratta di quantificare i vantaggi tangibili e intangibili, come i risparmi sui costi derivanti dalla prevenzione degli attacchi, la maggiore fiducia dei clienti e la conformità alle normative. Questo calcolo deve considerare le spese potenziali che un’azienda potrebbe affrontare in caso di incidente informatico, come la perdita di proprietà intellettuale, la perdita di reputazione, l’interruzione dell’attività e i costi associati alla risoluzione di questi problemi. Inoltre, è importante notare che un tempo di ritorno dell’investimento più lungo non significa necessariamente che l’investimento non sia conveniente. Date le conseguenze potenzialmente devastanti degli attacchi informatici, il valore di solide misure di cybersecurity non può essere sottovalutato.
Pertanto, le organizzazioni dovrebbero considerare il tempo di ROI come uno dei tanti fattori nelle loro decisioni di investimento in cybersecurity. Il concetto di ritorno sull’investimento (ROI) è molto importante nel contesto della criminalità informatica. Poiché la criminalità informatica è in continuo aumento, con danni che si prevede raggiungeranno i 10.000 miliardi di dollari entro il 20257, sempre più aziende stanno aumentando i loro investimenti in cybersecurity.
Si prevede che il crypto crime, ovvero l’attività criminale che coinvolge le criptovalute, continuerà ad aumentare nel 20248. Ciò evidenzia la necessità di rafforzare le misure di sicurezza nel settore delle valute digitali.
Nel 2024 si prevede un aumento significativo del cybercrime, con un incremento previsto del 70% degli incidenti9. Si prevede che questa crescita sia guidata dai progressi della tecnologia, in particolare dall’intelligenza artificiale (AI), che dovrebbe essere utilizzata dagli attori delle minacce per lanciare attacchi informatici avanzati10. Si attende, inoltre, che il costo complessivo dei data breach raggiungerà i 5.000 miliardi di dollari11, un aumento sostanziale rispetto agli anni precedenti. Questo aumento dei costi non è dovuto solo all’aumento degli incidenti di criminalità informatica, ma anche all’aumento delle sanzioni pecuniarie imposte da normative come il Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) e il California Consumer Privacy Act (CCPA).
Man mano che l’intelligenza artificiale e altre tecnologie diventano più diffuse, è probabile che vengano attaccate e utilizzate come armi, dando vita a una guerra digitale degli algoritmi12. Pertanto, il panorama della criminalità informatica nel 2024 sarà probabilmente caratterizzato da attacchi più sofisticati e costosi, che richiederanno misure di cybersecurity più robuste e avanzate.
In conclusione, il panorama della cybersecurity si è evoluto nel 2023 ed è destinato ad evolversi in modo significativo nel 2024, con uno spostamento verso un approccio più human-centric, l’adozione massiccia dell’intelligenza artificiale a supporto delle operazioni quotidiane e l’emergere di nuove minacce e sfide, con l’aumento dei fondi destinati sia alla criminalità informatica che alla cybersecurity.
Autore: Ilaria Buonagurio