Dopo gli attacchi informatici a Gse ed Eni gli hacker hanno colpito Canarbino, grande gruppo privato italiano dell’import ed export di energia. La notizia arriva da Sarzana. Sul cyberattacco sta indagando il comparto genovese della Polizia Postale.
Canarbino è uno dei più importanti player dell’import/export di gas a livello nazionale ed europeo. Nato nel 2010, è presente in tutta la filiera del gas e dell’energia elettrica attraverso diverse società, alcune delle quali operano come wholesaler, altre come retailer.
Dalle prime ricostruzioni, risulta che una delle controllate della Canarbino con sede a Sarzana è stata colpita da un ransomware di ultima generazione.
L’azienda ha informato che i suoi sistemi di protezione “hanno consentito di fronteggiare l’attacco che non ha causato significativi disservizi per i clienti, né la sottrazione di dati sensibili degli stessi”. Inoltre, aggiunge che i sistemi informatici sono stati riattivati “dopo un’attenta attività di verifica e analisi”.
Si tratta del terzo episodio di cyber attacco nell’arco di una settimana contro gruppi energetici. La situazione preoccupa la nostra intelligence. Sia Roberto Baldoni, direttore dell’Agenzia per la cybersicurezza, sia il sottosegretario Franco Gabrielli, autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, nei giorni scorsi hanno lanciato l’allarme sull’incremento degli assalti cibernetici verso enti dei comparti energia e sanità. Ad agosto i casi sono cresciuti del 30 per cento, in coincidenza con la crisi del governo italiano.