Le truffe sulle false offerte di lavoro si stanno diffondendo anche via email, oltre che su WhatsApp. I truffatori attirano le vittime proponendo posizioni altamente remunerative e allettanti, ma dietro queste promesse si nasconde un inganno.
Un esempio di questo tipo di truffa è rappresentato da un’email ricevuta di recente, apparentemente proveniente dal “responsabile delle risorse umane” di WhatsApp. Il messaggio offriva una posizione di Social Media Specialist, focalizzata sul mercato europeo.
“Caro Marco, siamo lieti di offrirti un’opportunità di carriera unica presso WhatsApp come Social Media Specialist, concentrandoci sul mercato europeo. Crediamo fermamente che le tue competenze e la tua esperienza siano perfettamente in linea con ciò che stiamo cercando per questo ruolo”.
Tuttavia, il destinatario della mail, che non aveva mai inviato un curriculum a Meta né espresso interesse per quel ruolo, ha subito avvertito dei sospetti. È raro, infatti, che una grande azienda come Meta contatti direttamente i candidati senza aver prima pubblicato un annuncio.
Nonostante le riserve, il destinatario ha deciso di rispondere per ottenere maggiori dettagli. Poche ore dopo, ha ricevuto una risposta con una richiesta di programmare una call tramite un link. Tuttavia, il link portava a un sito sospetto (schedule.wa-crews.com), una copia fake del sito ufficiale di Meta per le offerte di lavoro, ma con alcune differenze evidenti: le posizioni indicate non corrispondevano a quelle sul sito autentico e le sedi erano indicate come “global”, anziché localizzate a New York o Londra, come indicato su metacareers.com.
Un’ulteriore verifica ha confermato i sospetti: Jose P. Johnson, l’Head of HR di WhatsApp indicato nella mail, non esisteva né su LinkedIn né sui social di Meta, suggerendo chiaramente che si trattava di una Task Scam, una truffa spesso avviata tramite messaggi WhatsApp da numeri sconosciuti.
Come funziona la truffa Task Scam
La truffa, nota come “Task Scam”, è una nuova forma di phishing ha prende di mira migliaia di persone in cerca di lavoro. I truffatori, che si fingono reclutatori con numeri telefonici provenienti per lo più dall’Asia, propongono lavori apparentemente semplici, come gestire profili social, mettere “mi piace” o ottimizzare dati, promettendo retribuzioni molto elevate, fino a 300 euro all’ora in criptovaluta. Questa forma di truffa, emersa verso la fine del 2022, ha già colpito migliaia di persone in cerca di lavoro, sottraendo circa 100 milioni di euro a livello globale, secondo un’indagine di EuroNews.
Il meccanismo della truffa inizia con l’invio di un link al malcapitato, seguito da incarichi banali. Dopo aver completato questi compiti, la vittima viene spinta ad aprire un portafoglio di criptovalute, iniziando a ricevere piccoli guadagni, non superiori a 50 euro. Per ottenere guadagni maggiori, viene poi richiesto un aggiornamento del profilo a pagamento, permettendo ai truffatori di accedere ai dati di pagamento della vittima, che continua a svolgere compiti sempre più complessi, mettendo a rischio le proprie finanze.
Per proteggersi, la Polizia Postale consiglia di non rispondere mai a messaggi da numeri sconosciuti, di non cliccare su link sospetti ricevuti via email e di non fornire mai dati personali o finanziari a chi promette guadagni facili.
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