Un team di ricercatori informatici provenienti da Canada, Svizzera e Cina, ha sviluppato un metodo di verifica dell’identità molto sicuro basato sul principio fondamentale che le informazioni non possono viaggiare più velocemente della velocità della luce. Pubblicato su Nature, questo metodo rappresenta la svolta per migliorare notevolmente la sicurezza delle transazioni finanziarie e di tutte le applicazioni che richiedono l’identità online.
Il team ha lavorato alla realizzazione sperimentale di un protocollo “a conoscenza zero” che coinvolge due coppie separate verificatore-prover. La sicurezza viene applicata tramite il principio fisico della relatività speciale e non è richiesta alcuna assunzione computazionale (come l’esistenza di funzioni unidirezionali).
L’implementazione dei ricercatori si basa esclusivamente su apparecchiature standard e funziona sia a breve (60 m) che a lunga distanza (≥400 m) in circa un secondo. Ciò dimostra il potenziale pratico dei protocolli a conoscenza zero multi-prover per attività di identificazione e applicazioni blockchain.
“La protezione dei segreti è una sfida chiave nella nostra era contemporanea basata sull’informazione. Nelle situazioni comuni, tuttavia, la rivelazione di segreti appare inevitabile; ad esempio, quando ci si identifica in banca per recuperare denaro. A sua volta, ciò può avere conseguenze altamente indesiderabili nel caso improbabile, ma non irrealistico, in cui la sicurezza della banca venga compromessa. Ciò solleva naturalmente la questione se la divulgazione di segreti sia fondamentalmente necessaria per identificarsi o, più in generale, per dimostrare che un’affermazione è corretta. Gli sviluppi nell’informatica forniscono una soluzione elegante tramite il concetto di prove a conoscenza zero: un prover può convincere un verificatore della validità di una certa affermazione senza facilitare affatto l’elaborazione di una dimostrazione”, si legge nella ricerca.
https://www.nature.com/articles/s41586-021-03998-y?proof=tNature