La Polizia Postale e delle Comunicazioni ha pubblicato il tanto atteso Report Safer Internet Day 2024, evidenziando un aumento significativo delle minacce online rivolte ai minori durante l’ultimo decennio.

Negli ultimi dieci anni, il panorama del rischio online per i minori si è allargato notevolmente, manifestandosi attraverso varie forme di vulnerabilità tipiche dell’adolescenza. La pandemia ha accelerato questo processo, mettendo in evidenza la complessità dell’alfabetizzazione digitale dei giovani e il conseguente aumento di situazioni di pericolo. Nel 2023, sono state presentate ben 3444 denunce relative ad aggressioni online contro i minori presso gli Uffici della Specialità della Polizia Postale, evidenziando un numero impressionante di casi in cui fragilità evolutive, sviluppo tecnologico e socializzazione online hanno creato disagio e pericolo per i bambini e i ragazzi.

Tra le forme di sfruttamento sessuale online, il rapporto evidenzia l’uso crescente di computer e altri dispositivi tecnologici per attività pedofile. Tale fenomeno è in rapida espansione, sfruttando le opportunità offerte dalla tecnologia e inserendosi nei cambiamenti sociali e di comunicazione. La presenza di dispositivi informatici costituisce una variabile significativa nelle dinamiche di questo fenomeno.

Il rapporto evidenzia fenomeni come la sextortion, che ha colpito centinaia di adolescenti, soprattutto maschi, di età compresa tra i 15 e i 17 anni. La Polizia Postale ha identificato decine di vittime minorenni agganciate su social network da profili di apparenti coetanee, che in modo fraudolento inducono i ragazzi a compiere azioni sessuali in webcam e fotografarsi nudi, per poi minacciarli di diffondere il materiale compromettente a tutti i loro contatti. Nel 2023 sono stati trattati 137 casi di sextortion, la maggior parte dei quali nella fascia 14-17 anni, ma anche il dato che riguarda i minori di età compresa tra i 10-13 anni (20) solleva preoccupazioni in merito alla particolare fragilità di queste giovani vittime.

Anche il cyberbullismo è stato identificato come una minaccia crescente, spesso perpetrata da coetanei e basata sull’impulsività tipica dell’età. Nel 2023 sono stati trattati 291 casi di cyberbullismo. Per le vittime diventa difficile denunciare perché in molti casi non sanno di avere diritto ad una tutela, a volte credono di meritarsi certi insulti e non vogliono apparire fragili di fronte ai loro genitori, determinando quei vissuti di intrappolamento che possono condurre a forme di autopunizione, a restrizioni alimentari, a forme di disperazione profonda che possono sfociare in azioni irreversibili. Le principali forme di fragilità adolescenziale trovano in rete modo di essere rappresentate, raccontate, e spesso amplificate da circuiti informali, ma fortemente attrattivi per i ragazzi, in cui si cerca di fare gruppo, di aiutarsi, di fare fronte comune, apparentemente in un’ottica di reciproco rafforzamento, in realtà opponendosi alle cure e alla guarigione.

Altri fenomeni evidenziati riguardano gli spazi web dedicati all’anoressia e bulimia, rappresentati da blog personali, spesso ospitati su piattaforme internazionali di cessione gratuita di spazi web, nei quali si dichiara la propria condizione di anoressiche attraverso diari alimentari, racconti di episodi personali, citazioni pseudo scientifiche a supporto del proprio stile alimentare che sembrano esprimere una ricerca di legittimazione globale attraverso la rete, dall’altra i gruppi di messaggistica istantanea sui quali sembra stia recentemente avvenendo uno spostamento massiccio di ragazzi e ragazze con disturbi alimentari. I gruppi di messaggistica istantanea sono costruiti, in generale, secondo una logica di sollecitazione alla partecipazione dei singoli membri: nei gruppi pro-ana e pro-mia il costante, continuo, ripetuto invio di messaggi diventa ossessivo e talvolta prodromico al rafforzamento di un senso di appartenenza e identità, purtroppo, patologica. La prassi utilizzata più di frequente è quella di attivare blog tematici e informativi, rivolti alla generalità degli utenti, i quali possono venire reindirizzati privatamente a gruppi più ristretti, su piattaforme diverse di social network o di messaggistica. La condivisione da parte dei partecipanti delle medesime fragilità, l’instabilità emotiva tipica di queste problematiche rendono difficile distinguere chi possa svolgere nel gruppo stesso in maniera stabile il ruolo di leader, supporter, ispiratore o semplice partecipante.

Anche le social challenge, sfide e prove di coraggio, sono una delle “relative” novità che si sono imposte all’attenzione dei media perché comportano concreti rischi per i ragazzi. Si tratta di sfide che si diffondono tra i giovani attraverso la viralizzazione di video nei quali i ragazzi si sfidano a compiere azioni più o meno pericolose, allo scopo di crescere in popolarità sul web.

Parallelamente, il report ha sottolineato l’importanza crescente dell’Intelligenza Artificiale nel contesto digitale. L’IA, considerata la terza grande rivoluzione tecnologica dopo l’avvento del telefono e di Internet, ha trasformato radicalmente le modalità di comunicazione e l’accesso ai contenuti online. Grazie alla capacità di elaborare grandi quantità di dati e apprendere dalle scelte degli utenti, l’IA è diventata uno strumento fondamentale per analizzare tendenze, organizzare contenuti ed effettuare selezioni mirate delle fonti.

Tuttavia, il report ha anche evidenziato i rischi associati all’uso dell’IA, soprattutto nel contesto della sicurezza online dei minori. La progressiva familiarizzazione dei bambini e dei ragazzi con assistenti virtuali e algoritmi di apprendimento automatico potrebbe comportare un disinvestimento sul piano creativo e un aumento della dipendenza da dispositivi digitali. Inoltre, l’uso malintenzionato dell’IA da parte di soggetti criminali potrebbe favorire truffe complesse e comportamenti dannosi per i minori.

Infine, sono stati pubblicati i principali progetti di sensibilizzazione promossi dalla Polizia Postale. Questi progetti mirano a informare e educare il pubblico sui rischi online, fornendo consigli pratici per proteggere sé stessi e gli altri dal rischio cibernetico.  La Polizia Postale svolge un ruolo fondamentale nel promuovere la consapevolezza e nel fornire strumenti per affrontare le sfide del mondo digitale in modo sicuro e responsabile.

 

https://www.commissariatodips.it/notizie/articolo/report-safer-internet-day-2024/index.html

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