Le pendrive malevole stanno diventando uno strumento preferito dai cyber criminali per diffondere virus e compromettere la sicurezza delle reti aziendali. Marco Lucchina, Country Manager per Italia, Spagna e Portogallo di Cynet, avverte che queste pendrive infette vengono spesso disseminate in luoghi di passaggio come parcheggi e sale d’attesa o banconi della reception, catturando l’attenzione di individui ignari che potrebbero cadere nella trappola di aver trovato un “premio inaspettato”.
Il modus operandi dei cyber criminali è raffinato: lasciano le pendrive infette in luoghi strategici per farle trovare da dipendenti ignari, inducendoli ad inserirle nei computer aziendali. Una volta inserita nel computer, il virus si attiva con un semplice doppio click su un file apparentemente innocuo ma evocativo.
Le aziende più colpite sono quelle che permettono maggiore accesso alle pendrive USB, come quelle che condividono postazioni di lavoro o impiegano personale sul campo, come nel settore dell’assistenza tecnica, della pubblica amministrazione e della logistica.
La minaccia delle pendrive infette è reale e spesso sottovalutata, evidenzia Lucchina, sottolineando l’importanza della formazione dei dipendenti e l’implementazione di politiche di sicurezza efficaci. Il blocco dell’uso delle chiavette USB o l’adozione di protocolli che richiedono autorizzazioni specifiche potrebbero essere cruciali per mitigare questa minaccia crescente.
In un’epoca in cui la sicurezza informatica è una priorità assoluta, è fondamentale che le aziende adottino misure proattive per proteggere i propri dati e le proprie reti da attacchi sempre più sofisticati.
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