Il National Institute of Standards and Technology (NIST) ha recentemente pubblicato un nuovo report che valuta le capacità di sei algoritmi di stima dell’età basati su immagini del viso. Questa valutazione, la prima in un decennio, evidenzia l’ampio potenziale di tali software per controllare l’accesso alle attività soggette a limiti di età, tutelando la sicurezza online e al contempo la privacy.
I risultati dello studio indicano che nessuno degli algoritmi testati si distingue nettamente rispetto agli altri. L’agenzia prevede di aggiornare i risultati ogni quattro-sei settimane, anticipando che i progressi nell’intelligenza artificiale miglioreranno ulteriormente le capacità del software di stima dell’età.
Lo studio, intitolato “Face Analysis Technology Evaluation: Age Estimation and Verification (NIST IR 8525)”, ha valutato le prestazioni di sei algoritmi proposti dagli sviluppatori in risposta a un invito del settembre 2023. Secondo Kayee Hanaoka, uno degli autori del report, esiste un’ampia gamma di prestazioni tra gli algoritmi, con margini di miglioramento per tutti.
“Esiste un’ampia gamma di prestazioni tra questi algoritmi, con margini di miglioramento su tutta la linea”, ha affermato Hanaoka. “Questa è un’istantanea parziale del campo della stima dell’età così com’era alla fine del 2023, ma poiché le prestazioni degli AEV sono strettamente legate ai progressi nell’intelligenza artificiale, ci aspettiamo che il campo cambi rapidamente”.
Il software di stima e verifica dell’età (AEV) potrebbe essere impiegato per garantire che solo le persone appartenenti a determinate fasce d’età possano accedere a chat room dei social media o acquistare determinati prodotti, sia online che nel mondo fisico. Questo rappresenta un passo significativo per proteggere i bambini online.
Il NIST ha condotto una valutazione di algoritmi simili l’ultima volta nel 2014. Da allora, l’importanza del software di analisi del volto è cresciuta, portando l’agenzia a suddividere il programma di riconoscimento facciale in due percorsi: uno per valutare la capacità degli algoritmi di identificare le persone (FRTE) e un altro per misurare aspetti del volto (FATE). La nuova valutazione fa parte del percorso FATE.
Per questo test, il NIST ha ampliato la raccolta fotografica a circa 11,5 milioni di foto da quattro diversi database governativi statunitensi. Le foto differiscono per qualità dell’immagine e riflettono una varietà di età, sesso e regioni di origine, con tutti i dati resi anonimi per proteggere i diritti e la privacy dei soggetti.
Il test ha valutato gli algoritmi in base alla loro accuratezza nella stima dell’età e nella capacità di determinare se una persona ha più di 21 anni. I risultati mostrano che:
- Non esiste un algoritmo chiaramente superiore. La precisione varia in base alla qualità dell’immagine, al sesso, alla regione di nascita e all’età della persona, con interazioni complesse tra questi fattori.
- Il software AEV è migliorato rispetto al 2014, con un errore medio assoluto degli algoritmi ridotto da 4,3 a 3,1 anni.
- I tassi di errore sono generalmente più alti per i volti femminili rispetto a quelli maschili, come già osservato nel 2014.
Il programma di test continuerà su base regolare, con aggiornamenti previsti ogni quattro-sei settimane. Hanaoka ha dichiarato che il NIST intende ampliare i metodi di test e diversificare i database delle foto per coprire meglio applicazioni come la sicurezza online.
“Prevediamo rapidi cambiamenti nel campo del software AEV e intendiamo aggiornare ed espandere i nostri metodi di test nel prossimo futuro”, ha affermato. “Abbiamo intenzione di chiedere agli algoritmi di rispondere a ulteriori domande, ad esempio se sia possibile ottenere prestazioni migliori se è disponibile una foto precedente della stessa persona. Stiamo inoltre pianificando di espandere e diversificare i database delle foto per coprire meglio applicazioni come la sicurezza online”.