Inaugurato il 3 febbraio scorso, alla presenza del dott. Antonio Borrelli, responsabile della Struttura di missione per l’istituenda Direzione Centrale per la Polizia Scientifica e la Sicurezza Cibernetica e del Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni dott. Ivano Gabrielli, il Cyber Security Lab, il nuovo spazio condiviso fra Liguria Digitale e il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Liguria, Ufficio territoriale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza che si occuperà di prevenzione e repressione dei reati informatici di questa regione.
Questo spazio, all’interno del perimetro di Liguria Digitale, nella sede di Liguria Digitale al Great Campus Parco Scientifico Tecnologico di Genova, è il primo caso in Italia di un centro di questo tipo installato stabilmente dentro a un’azienda convenzionata con la Polizia Postale nonché uno dei risultati concreti e tangibili dopo il protocollo d’intesa siglato un anno fa con il quale Liguria Digitale e la Polizia Postale e delle Comunicazioni hanno rinforzato la propria collaborazione per accrescere la sicurezza digitale dei cittadini liguri.
La struttura, dotata di tecnologie innovative e all’avanguardia, permetterà di ottimizzare la condivisione di know-how fra gli esperti di Liguria Digitale e quelli del Centro Operativo della Polizia Postale, all’interno di uno spazio comune che include anche tutto il SOC&NOC e il Data Center. Il Data Center, rinnovato lo scorso giugno, è un’infrastruttura che rispetta standard di sicurezza molto elevati, ha ottenuto 12 certificazioni di qualità e ospita, dentro a più di 4 mila server tra fisici e virtuali, i dati di molti enti liguri. Attraverso la Direzione Technology and Solutions, il SOC&NOC monitora il data center, i servizi e le reti della Regione Liguria e di gran parte delle pubbliche amministrazioni della regione, dal Comune di Genova alle Asl, dagli ospedali ad Arpal.
Per il Presidente della Regione Giovanni Toti il Cyber Security Lab ha un significato importante non solo per la Liguria, ma anche a livello nazionale. «Questo spazio, all’interno del perimetro di Liguria Digitale, è il primo caso in Italia di un centro di questo tipo installato stabilmente dentro a un’azienda convenzionata con la Polizia Postale. La cyber security è un aspetto sempre più rilevante all’interno non solo della vita quotidiana dei cittadini, ma anche per quanto riguarda la pubblica amministrazione e le realtà imprenditoriali: la Liguria punta in modo deciso su high-tech e digitalizzazione come strumenti di crescita e sviluppo, e per farlo è necessario tutelare sempre la protezione dei dati e la sicurezza. L’In-house ospita le reti di molte delle più importanti fra le amministrazioni liguri: le infrastrutture di gran parte della sanità regionale, di molti comuni, del porto di Genova sono “dentro queste mura” e questa collaborazione, oltre che preziosa a livello tecnico, rappresenta un punto di riferimento e un modello».
«L’inaugurazione di oggi del laboratorio informatico – ha dichiarato Antonio Borrelli, Direttore della istituenda Direzione centrale per la sicurezza cibernetica della Polizia di Stato -, attraverso la sua specialità di eccellenza della Polizia Postale e delle Comunicazioni, rafforza la sua capacità di penetrazione informativa ed investigativa sul territorio. Un’operazione che valorizza il partenariato pubblico pubblico e pubblico privato come percorso che guarda ad un futuro fatto di progettualità condivise ed impiego di asset tecnologici che rivoluzioneranno il modo di fare sicurezza».
«La cybersecurity è un tema strategico e di grande attualità per tutta la Pubblica Amministrazione – ha dichiarato l’assessore alla Sicurezza del Comune di Genova Sergio Gambino – Abbiamo un’enorme mole di dati da gestire e difendere dal “cyber crime” ed è necessario ottimizzare i servizi ai cittadini e tenere alta la guardia. Come assessorato alla Sicurezza abbiamo intrapreso un importante lavoro sulla gestione dei dati in house all’interno della Centrale operativa della Polizia Locale al Matitone, tra le più all’avanguardia del Paese. I nuovi impianti di videosorveglianza, infatti, sono allacciati da un cavo direttamente alla centrale e ciò garantisce un elevatissimo livello di sicurezza nel trattamento dei dati raccolti in modo capillare sul territorio. L’obiettivo è avere una fibra ottica pubblica che colleghi tutta la videosorveglianza pubblica presente in città».