La Commissione Europea ha firmato, a nome dell’Unione Europea, la Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sull’intelligenza artificiale e i diritti umani, la democrazia e lo stato di diritto (Council of Europe Framework Convention on Artificial Intelligence), segnando un passo storico come il primo accordo internazionale giuridicamente vincolante sull’IA. Questa Convenzione è pienamente allineata con la legge europea sull’intelligenza artificiale, la prima regolamentazione completa al mondo in questo campo.
La Convenzione stabilisce un approccio comune per garantire che i sistemi di intelligenza artificiale rispettino i diritti umani, la democrazia e lo stato di diritto, promuovendo al contempo innovazione e fiducia. Include principi chiave del regolamento europeo sull’IA, come un approccio basato sul rischio, trasparenza lungo tutta la catena del valore dei sistemi di IA e dei contenuti generati, obblighi di documentazione dettagliati per i sistemi considerati ad alto rischio e misure di gestione del rischio. Prevede anche la possibilità di vietare sistemi di IA che rappresentino una minaccia evidente per i diritti fondamentali.
La firma della Convenzione è avvenuta durante la conferenza informale dei Ministri della Giustizia del Consiglio d’Europa a Vilnius, in Lituania, e ha visto la partecipazione dell’UE, altri Stati membri del Consiglio d’Europa, e di Paesi come USA, Canada, Messico, Giappone, Israele, Australia, Argentina, Perù, Uruguay e Costa Rica. Il processo negoziale ha coinvolto anche 68 rappresentanti della società civile, accademia, industria e altre organizzazioni internazionali, assicurando un approccio inclusivo e globale.
Questa Convenzione si inserisce nell’ambito degli sforzi internazionali dell’UE sull’intelligenza artificiale, in linea con discussioni in contesti come il G7, l’OCSE, il G20 e le Nazioni Unite. Sarà implementata nell’UE attraverso la legge sull’intelligenza artificiale, che prevede regole armonizzate per l’immissione sul mercato, l’implementazione e l’uso di sistemi di IA, insieme ad altre normative UE pertinenti.
Dopo la firma, la Commissione Europea lavorerà su una proposta di decisione del Consiglio per la conclusione della Convenzione, che richiederà anche il consenso del Parlamento europeo.