Dopo l’attacco hacker a Northwave di Pederobba, altre aziende italiane sono state colpite dal collettivo “Lockbit 3.0” negli ultimi giorni: solo in provincia di Treviso sono emersi i nomi della Comacchio che opera nel settore delle perforazioni, della Eurial Italia di Borso del Grappa (formaggi a marchio Bontà Viva) e della Oms di San Vendemiano, (produzione e vendita di meccanismi e componenti per sedute da ufficio).
L’attività delle aziende è stata bloccata e i dati violati di alcune di esse sono stati resi pubblici online perché non è stato pagato il riscatto. Tra queste non compare la Oms di San Vendemiano.
«Siete nelle nostre mani, vi abbiamo bloccato tutto, pagate il riscatto o la vostra azienda rimarrà paralizzata». Questo il messaggio generato da tutte le stampanti aziendali della Comacchio di Riese Pio X che hanno continuato a “sputare” il messaggio, fino a esaurimento delle risme di carta. Dopodiché tutto si è bloccato.
«Ci siamo sentiti soli, isolati, abbandonati – ha comunicato Alberto Dalle Coste, direttore generale della Comacchio di Riese – questo non è il nostro campo di gioco, gli imprenditori del Nordest sono abituati a lavorare, non ad affrontare situazioni del genere. Associazioni di categoria e istituzioni dovrebbero esserci più vicine».
Oltre alle tre aziende citate, è stata attaccata anche la padovana Belletti (ascensori, sede a Mestrino), mentre un’altra azienda sotto attacco in queste ore è la Bat Group, componenti e sistemi per tende da sole, con sede a Noventa di Piave: «Sono stati riscontrati problemi di funzionamento di rete – hanno comunicato dall’azienda – Si sta indagando sulla causa. Nel frattempo, la normale operatività è già parzialmente ripresa».
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