Prende forma l’Agenzia nazionale per la cybersicurezza con il decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale che regola il passaggio di una parte del personale del Dis al nuovo ente che si occuperà della sicurezza cibernetica del nostro Paese.
Il provvedimento individua “ i termini e le modalità per assicurare, mediante opportune intese, la prima operatività dell’Agenzia attraverso l’individuazione di appositi spazi, in via transitoria e per un periodo massimo di ventiquattro mesi, e, nel rispetto delle specifiche norme riguardanti l’organizzazione e il funzionamento del Dis, per il trasferimento delle funzioni, dei beni strumentali e della documentazione, anche classificata, per l’attuazione delle disposizioni del decreto-legge e la corrispondente riduzione di risorse finanziarie ed umane da parte del Dis”.
Guidata da Roberto Baldoni, per i primi mesi di attività l’Agenzia avrà sede a Roma in Largo Santa Susanna, storica sede del Dis. Il passaggio di consegne non sarà repentino. Il decreto stabilisce infatti che il Dis debba assicurare “con intesa, la prosecuzione, non oltre il 31 marzo 2022, dell’erogazione dei servizi informatici necessari alla prima operatività dell’Agenzia, tra cui quelli per garantire la continuità del servizio del Csirt Italia e del perimetro di sicurezza nazionale cibernetica, assicurandone la fruibilità dalla sede dell’Agenzia”.
L’Agenzia prende in carico, quindi, tutte le funzioni cyber prima in capo al Dis. Sarà a regime con 800 dipendenti del più alto livello – si parte con 300 unità – presi dalla Pubblica amministrazione e poi anche attraverso gare e chiamate dirette.
Istituita con il decreto-legge 14 giugno 2021, n. 82, convertito nella legge del 4 agosto 2021, l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn) nasce con lo scopo di coordinare – si legge nel decreto istitutivo – “i soggetti pubblici coinvolti in materia di cybersicurezza a livello nazionale” e di promuovere “la realizzazione di azioni comuni dirette ad assicurare la sicurezza e resilienza cibernetiche per lo sviluppo della digitalizzazione del paese, del sistema produttivo e delle PA, nonché per il conseguimento dell’autonomia, nazionale ed europea, riguardo a prodotti e processi informatici di rilevanza strategica a tutela degli interessi nazionali nel settore”.