Cosa sanno gli italiani del metaverso? Quali sono le esperienze che già hanno provato? Quali mondi virtuali conoscono? Cosa si aspettano dal futuro?
Il 92% degli italiani ne ha sentito parlare e dà una definizione che è molto vicina a quella degli esperti. Il 52% ritiene che le esperienze che si possono fare saranno emozionanti. La conoscenza su questo e su temi collegati come realtà virtuale, aumentata e intelligenza artificiale è molto più alta rispetto ad argomenti come NFT, blockchain e Web3. Complessivamente, i millennial sono la generazione che dichiara di saperne di più. Ma non tutti gli utenti sono uguali. Emergono tre profili distinti di “metapersonas”, che si differenziano per conoscenza, utilizzo e attitudine verso il metaverso: i pionieri, i distanti e impauriti, gli immersi e i funzionali.
I dati emergono da una nuova indagine “Italiani e Metaverso” realizzata da Ipsos e progettata insieme all’Osservatorio Metaverso per capire il rapporto degli italiani con il Metaverso. Questa seconda edizione della survey ha allargato il campione, arrivando a considerare circa 1.500 italiani.
Per il momento le attività fatte in maniera immersiva sono state varie. Il 32% ha svolto più di cinque attività, tra cui: giocare o trascorrere del tempo con amici (33%), acquistare oggetti reali come vestiti e scarpe o esplorare un’altra città (30%). Tra i mondi digitali più visitati ci sono Fortnite e Minecraft, anche se la maggior parte fa fatica a ricordare piattaforme specifiche per via di attività occasionali.
Dalla survey si registra una generale attitudine di apertura verso il Metaverso. Il 52% ritiene che le esperienze che si possono fare siano emozionanti, mentre solo il 23% considera un nuovo modo di fare pubblicità da parte dei brand che non durerà nel tempo. Come ogni nuova innovazione tecnologica si accompagna ad un po’ di timore per la privacy (38%) e per la confusione tra realtà fisica e virtuale (40%).
Complessivamente emerge un modo di concepire il Metaverso non come un’alternativa alla realtà fisica, ma come un modo di migliorare le attività svolte online; in particolare gaming (48%), intrattenimento compresi film e concerti (45%) educazione e apprendimento (41%) e fare shopping (40%).
La barriera più elevata citata dal 37% degli italiani è il prezzo dei visori per la realtà virtuale.
Un’altra criticità emerge per i brand perché alla domanda: può citare qualche marchio o azienda leader nel Metaverso, il 60% non è stato in grado di citarne alcuna. Questo probabilmente per le attività “branded” poco convinte e tattiche.
Dall’analisi di tutti i dati raccolti siamo riusciti ad individuare quattro tipologie di italiani che si differenziano per livelli di adozione e coinvolgimento rispetto alle tecnologie immersive:
- PIONIERI (37%) – «Il Metaverso è la nuova terra da esplorare, per primi»: early adopters per natura, entusiasti e curiosi verso le nuove tendenze lanciate nel mercato soprattutto in ambito tecnologico. Vivono il Metaverso e le tecnologie immersive come una nuova frontiera da esplorare e in cui sentirsi perfettamente a proprio agio, senza paura di confusione tra virtuale e reale. Hanno già ampiamente vissuto molteplici esperienze immersive, dal gaming al lavoro, e si aspettano di continuare a viverle in futuro. Hanno più NFT delle altre Metapersonas proprio perché per loro rappresentano «un nuovo valore» per accedere e beneficiare di questo nuovo mondo;
- DISTANTI E IMPAURITI (30%) «Il Metaverso non mi interessa e forse è persino una minaccia»: ritengono il Metaverso troppo costoso e non sono disposti a investire risorse per accedere a questa nuova tecnologia. Inoltre, non si sentono parte di questa realtà virtuale e la vedono addirittura come una minaccia per la loro identità e la loro integrità personale. Sono impauriti dai rischi per la privacy e per l’ipotetica confusione tra realtà fisica e virtuale;
- IMMERSI (20%) «Nel Metaverso vivo un’altra dimensione, spesso migliore, di me»: caratterizzati da un atteggiamento entusiasta e positivo nei confronti del Metaverso. Amano la possibilità di esplorare un mondo alternativo dove esprimersi liberamente e migliorare sé stessi, dando persino il meglio di sé e delle proprie capacità. Credono che il Metaverso possa migliorare la nostra vita in diversi modi, soprattutto a livello educativo, per questo motivo approfondiscono qualsiasi tematica legata a VR, AR, AI, cripto etc. Hanno già fatto esperienza di attività in modalità immersiva, ma si aspettano di farne uso ancora di più in futuro, soprattutto per imparare cose nuove, esplorare città e partecipare a concerti.
- FUNZIONALI (13%) «Il Metaverso è uno strumento»: caratterizzati da un approccio pragmatico e funzionale all’uso del Metaverso, i funzionali, lo vedono principalmente come una risorsa per svolgere attività utili nella vita di tutti i giorni come fare acquisti, partecipare a riunioni di lavoro o socializzare con amici e colleghi se impossibilitati altrimenti. Sono molto attenti all’efficienza e alla praticità.
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