Cari lettori,
Su questo numero troverete un nostro contributo sul tema dell’intelligenza artificiale. Non potevamo esimerci visto che anche lo scrittore Dan Brown nel suo ultimo libro mette l’intelligenza artificiale contro la religione. Origin, il titolo dell’ultima fatica di Dan Brown, propone una nuova pericolosa avventura che ha come protagonista il Prof. Robert Langdon ed un suo eccentrico ex allievo Edmond Kirsch; diventato milionario grazie a brevetti e invenzioni legate alle tecnologie più avanzate come le neuroscienze, la robotica, le nanotecnologie e l’intelligenza artificiale. Nel libro troviamo anche un altro protagonista, Winston un assistente che guida il Prof. Langdon attraverso il Guggenheim Museum. Ma Winston non è umano, è un assistente digitale che coniuga una tecnologia nel settore dell’intelligenza artificiale (IA) che si chiama Neural Language Processing (NLP). Tecnologie, quelle di IA, che promettono di rivoluzionare tutti i settori industriali garantendo efficienza e redditività alla nuova industria 4.0. I numeri stimano una crescita vertiginosa degli investimenti in questo settore e le grandi della rete stanno correndo ad acquisire startup e persone con competenze sull’intelligenza artificiale. In molte applicazioni di marketing i sistemi IA sono già utilizzati nella gestione della relazione con gli utenti, chatbot sempre più evoluti e basati su algoritmi di IA sono in grado di riconoscere il linguaggio naturale, capire le abitudini e i comportamenti dei clienti. Nell’area di Fraud Management sono ormai molte le piattaforme che utilizzano questa tecnologia per correlare dati in tempo reale e anticipare attività fraudolente. Potremmo continuare a elencare aree e soluzioni che ormai da tempo utilizzano IA e che cambieranno la nostra esperienza d’uso e le aziende così come le conosciamo. L’approccio dell’utente sarà simile alla chiacchierata del Prof. Langdon con Winston e l’industria 4.0 si allontanerà dalla staticità delle catene di produzione andando verso modelli più flessibili. Hardware e software più intelligenti, auto configuranti che possono prevedere problemi e lanciare azioni in modo da ridurre al minimo il rischio di arresto della produzione. Come potrete leggere nei nostri articoli, però la rincorsa tecnologica deve andare di pari passo con lo sviluppo di un ecosistema digitale sicuro. I vantaggi derivanti da innovazione e Industria 4.0 possono essere facilmente vanificati senza una strategia efficace in tema di CyberSecurity. Proprio mentre scrivo questo editoriale apprendiamo che Uber ha subito una violazione di dati che coinvolgerebbe 57 milioni utenti e sembrerebbe che abbia ha pagato 100.000$ per fare cancellare i dati trafugati nascondendo la violazione. Sempre in queste ore apprendiamo che Google traccia gli spostamenti degli utenti Android anche quando la funzionalità di localizzazione è spenta. La buona notizia? Da fine novembre il colosso di Mountain View dichiara di cessare questa pratica. Sicuramente ancora molto da fare su questo tema.
Buona Lettura