Nel vasto e sempre in crescita mondo delle minacce informatiche, i comuni utenti si trovano costantemente a dover fare i conti con nuove e insidiose minacce. L’ultima entrata in questa lunghissima lista è il temuto “Iban swap,” una nuova e sofisticata tecnica impiegata dai cybercriminali per svuotare i conti correnti delle sfortunate vittime.
Questo tipo di attacco inizia con la ricezione di un’e-mail dal titolo accattivante, progettato per far leva sul senso di urgenza al fine di spingere l’utente ad aprire il messaggio e leggerlo. All’interno dell’e-mail è allegato un file Excel, che, una volta attivato, attiva un trojan.
Il malware in questione prende di mira il browser utilizzato sul computer, rimanendo in attesa che la vittima tenti di accedere al proprio servizio di home banking per effettuare un bonifico. Quando l’utente tenta di compiere questa azione, l’agente malevolo sostituisce l’iban destinatario, proponendone uno gestito dai cybercriminali.
Rispetto ai classici metodi di furto di credenziali, l’Iban swap si presenta come un attacco molto più sofisticato e discreto. Questo lo rende particolarmente pericoloso per chi effettua molte operazioni di piccola entità, poiché può risultare devastante nel medio-lungo periodo.
Come proteggersi dall’Iban swap e minacce simili?
Sebbene l’Iban swap risulti una minaccia temibile, esistono diverse precauzioni che gli utenti possono prendere per evitare il peggio.
Evitare l’apertura di e-mail sospette è importante e il primo passo, ma è altrettanto importante diffidare degli allegati, siano essi documenti Word, Excel, PDF o file eseguibili. Questa precauzione, associata a un efficace software antivirus, fornisce già un buon livello di protezione.
L’antivirus, così come i browser e il sistema operativo, devono essere costantemente aggiornati per contrastare qualsiasi tipo di campagna malware emergente. Infine, è di vitale importanza mantenersi informati sulle ultime minacce presenti online. Solo in questo modo è possibile evitare di essere sorpresi ed essere presi alla sprovvista dalle nuove strategie adottate dai cybercriminali.
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