Il fondatore e amministratore delegato di Kaspersky Lab: “La rivoluzione industriale 4.0 nasconde grandi vulnerabilità perché la connettività è anche una grande minaccia per le industrie e le infrastrutture critiche”
Un allarme importante quello di Eugene Kaspersky attuale amministratore delegato della sua omonima società. Il fondatore dell’importante industria di sicurezza informatica, durante una lectio magistralis al Politecnico di Milano suggerisce all’Italia di investire di più nella formazione delle proprie risorse per garantire al Paese la ” cyber-immunità” necessaria per sviluppare la sua Industria 4.0. Lo stesso rivolgendosi alla numerosa platea del Politecnico di Milano, rivela un dato che potenzialmente rappresenta oltre che una necessità per il paese anche una enorme potenzialità per i giovani che si occuperanno di Cyber Security : “considerate che potrebbero venir pagati come delle star del calcio, quindi pensateci per il vostro futuro”.
Oltre alle opportunità e le necessità altri due ordini di problemi vengono sollevati da Kaspersky. Il primo rivolto a un vero e proprio “shortage” o “carenza di esperti di sicurezza informatica, soprattutto per quanto riguarda la protezione delle infrastrutture”, l’altro, un evidente trend crescente ed esponenziale della nascita di nuovi malware e degli attacchi informatici.
Nonostante i nuovi dispositivi IoT e la nascente connettività 5G produrranno inevitabilmente nuove minacce, porteranno al business nuova linfa ma specialmente nuove risorse finanziarie.
“La connettività è diventata la condizione necessaria alla sopravvivenza delle imprese moderne – ha spiegato Kaspersky -, ma la rivoluzione industriale 4.0 nasconde grandi vulnerabilità perché la connettività, che offre grandi opportunità di sviluppo, è al contempo una grande minaccia per le industrie e le infrastrutture critiche”.
Eugene Kaspersky inoltre evidenzia un ulteriore problema: la proliferazione degli APT ovvero gli Advanced Persistent Threat. Questi attacchi se un tempo erano uno degli strumenti di hacker sporadici per via del loro elevato costo in termini economici, oggi sono diventate vere e proprie armi governative e/o paragovernative.
Spionaggio, sabotaggio, furti di informazioni, dati, email sono solo alcuni degli obiettivi che i 100 e più APT che ad oggi esistono perseguono. Il CEO ne sottolinea la loro pericolosità anche in ragione del fatto che questi strumenti, gran parte delle volte, sono il frutto di imponenti investimenti da parte di organizzazioni private e governi che consentono agli stessi di garantire una longevità assai più duratura rispetto a qualsiasi altro attacco informatico.
“In questo scenario è importante implementare soluzioni in grado di proteggere e prevenire gli attacchi soprattutto quando si parla di industria, ora diventata Industria 4.0. I danni possono essere drammatici perché un malfunzionamento che in una comune azienda non è problematico, come, ad esempio, il ritardo di pochi secondi nell’avvio di una stampa, se riguarda invece un’apparecchiatura industriale può implicare il blocco delle produzione con danni anche enormi”. Kaspersky quindi lascia trasparire anche serie preoccupazioni circa i possibili attacchi a sistemi SCADA industriali che potrebbero compromettere, se nevralgici o meglio critici, interi sistemi nazionali
Evento
Data / Ora
12/02/2019
Luogo
Politecnico di Milano – Campus Leonardo, Aula Rogers (Via Ampère, 2 – Milano)