L’Unione Europea ha inaugurato una nuova era nella regolamentazione dell’intelligenza artificiale con l’entrata in vigore dell’AI Act, il primo regolamento globale sull’IA. Questa legge pionieristica è stata progettata per garantire che l’IA sviluppata e utilizzata nell’UE sia sicura, affidabile e rispetti i diritti fondamentali dei cittadini.

L’AI Act stabilisce un quadro normativo armonizzato per il mercato interno dell’IA nell’UE, promuovendo l’adozione della tecnologia e creando un ambiente favorevole all’innovazione e agli investimenti. Una delle caratteristiche distintive della legge è la sua definizione lungimirante di IA, che adotta un approccio basato sulla sicurezza dei prodotti e sulla valutazione del rischio nell’UE.

I sistemi di IA sono classificati in base al loro livello di rischio. I sistemi a rischio minimo, come i filtri spam e i sistemi di raccomandazione basati sull’IA, non sono soggetti a particolari obblighi, ma le aziende possono scegliere di adottare codici di condotta volontari. I sistemi che presentano un rischio specifico per la trasparenza, come i chatbot e i deep fake, devono informare chiaramente gli utenti che stanno interagendo con una macchina e etichettare i contenuti generati dall’IA.

I sistemi di IA ad alto rischio, come quelli utilizzati per il reclutamento o la valutazione del credito, devono rispettare requisiti rigorosi, tra cui la mitigazione dei rischi, la qualità elevata dei set di dati, la documentazione dettagliata e la sorveglianza umana. Questi requisiti sono progettati per garantire un alto livello di robustezza, accuratezza e sicurezza cibernetica.

Infine, i sistemi di IA che rappresentano una minaccia inaccettabile per i diritti fondamentali saranno vietati. Questo include applicazioni che manipolano il comportamento umano, sistemi di “punteggio sociale” e alcuni usi del riconoscimento biometrico in tempo reale per fini di contrasto. La legge mira anche a regolamentare i modelli di IA per finalità generali, che sono sempre più utilizzati in varie applicazioni, garantendo trasparenza e affrontando i rischi sistemici.

Gli Stati membri dell’UE hanno tempo fino al 2 agosto 2025 per designare le autorità nazionali competenti che vigileranno sull’applicazione delle norme per i sistemi di IA e svolgeranno attività di vigilanza del mercato. L’Ufficio per l’IA della Commissione Europea sarà il principale organismo di attuazione della legge a livello dell’UE e responsabile dell’applicazione delle norme per i modelli di IA per finalità generali.

L’attuazione delle norme sarà supportata da tre organi consultivi: il comitato europeo per l’intelligenza artificiale, che garantirà un’applicazione uniforme della legge, un gruppo scientifico di esperti indipendenti, che fornirà consulenza tecnica e segnalazioni sui rischi associati ai modelli di IA, e un forum consultivo, composto da vari portatori di interessi. Le imprese che non rispetteranno le norme saranno soggette a sanzioni severe, che possono arrivare fino al 7% del fatturato annuo globale per violazioni gravi.

La maggior parte delle disposizioni della legge sull’IA entreranno in vigore il 2 agosto 2026, ma i divieti sui sistemi di IA che presentano un rischio inaccettabile saranno applicabili già dopo sei mesi, mentre le norme per i modelli di IA per finalità generali entreranno in vigore dopo 12 mesi.

Per facilitare il periodo transitorio prima della piena attuazione, la Commissione Europea ha varato il Patto per l’IA, invitando gli sviluppatori ad adottare volontariamente gli obblighi fondamentali della legge prima delle scadenze legali. Inoltre, la Commissione sta elaborando orientamenti e strumenti di co-regolamentazione, come norme e codici di condotta. Recentemente, è stato lanciato un invito a partecipare all’elaborazione del primo codice di buone pratiche per finalità generali in materia di IA.

Con l’AI Act, l’Unione Europea si pone come leader globale nella regolamentazione dell’intelligenza artificiale, cercando di bilanciare l’innovazione tecnologica con la protezione dei diritti umani e la sicurezza.

https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/ip_24_4123

Twitter
Visit Us
LinkedIn
Share
YOUTUBE