Il governo ha annunciato una stretta legislativa volta a contrastare gli accessi illeciti alle banche dati, proponendo sanzioni rafforzate nel nuovo Disegno di Legge Cyber. L’attuale quadro normativo non è sufficientemente dissuasivo per contrastare questi comportamenti. Il DDL punta proprio a rendere più seri i presidi contro questi comportamenti. Lo ha dichiarato all’ANSA il sottosegretario Alfredo Mantovano dopo il suo intervento alle commissioni Affari costituzionali-Giustizia della Camera.
Il disegno di legge, ora all’esame delle commissioni Affari costituzionali-Giustizia della Camera, mira a introdurre misure punitive più rigide per coloro che compiono accessi non autorizzati alle banche dati. Il sottosegretario Alfredo Mantovano ha sottolineato l’importanza di rendere più robusti i presidi legali contro questo tipo di attività criminale.
Il testo del DDL, composto da 18 articoli, è stato approvato dal Consiglio dei ministri il 25 gennaio e propone diverse modifiche sostanziali e procedurali in materia di reati informatici. Le norme proposte mirano a garantire una maggiore resilienza delle pubbliche amministrazioni, rafforzare l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN) e il suo coordinamento con l’autorità giudiziaria, nonché a introdurre specifiche procedure per un intervento più immediato dell’Agenzia in caso di attacchi informatici.
Inoltre, il disegno di legge apporta modifiche sostanziali e processuali in relazione ai reati informatici. Queste modifiche includono l’innalzamento delle pene, l’ampliamento dei confini del dolo specifico, l’inserimento di aggravanti e/o il divieto di attenuanti per i reati commessi mediante l’utilizzo di apparecchiature informatiche. Le azioni finalizzate a produrre indebiti vantaggi per il perpetratore, danneggiando altri o accedendo abusivamente a sistemi informatici e/o intercettando/interrompendo comunicazioni informatiche e telematiche, saranno particolarmente colpite.
Questa stretta legislativa rappresenta un’impegnativa risposta del governo al crescente rischio di violazioni informatiche e si inserisce in un contesto più ampio di protezione della cybersicurezza nazionale.
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