Affermare e diffondere la cultura della cybersicurezza, eliminando stereotipi di genere e accorciando le distanze tra il mondo femminile e le discipline STEM.

Questo l’obiettivo di “Cyberiscurezza in Rosa”, progetto presentato presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati a Roma il 5 maggio scorso grazie al quale 15 Donne avranno la possibilità di formarsi e acquisire competenze gratuitamente per diventare manager della cybersicurezza.

Un percorso di formazione professionale ideato dal Prof. Marco Bacini per l’Università LUM che trae spunto da un’analisi dei dati del Global Gender Gap Report 2020 del World Economic Forum, in cui emerge il dato sullo scarso coinvolgimento delle donne nei ruoli di gestione dei vari ambiti della sicurezza informatica, motivo per cui si è pensato di contribuire, con un progetto sociale inclusivo, alla diffusione della cultura della sicurezza cyber.

La sicurezza informatica, sempre più al centro di dibattiti fortemente attuali, ha visto, con l’incremento dei lavoratori da remoto, anche l’aumento esponenziale degli attacchi informatici. L’87% delle aziende che ha adottato lo smart working è stato colpito da attacchi cyber nel periodo post lockdown. Inoltre, secondo una ricerca pubblicata a febbraio 2022, quasi 10 milioni di italiani hanno subito violazioni digitali.

Dati che confermano l’importanza e la necessità di formare nuove figure professionali capaci di garantire alti standard di sicurezza e protezione personale e aziendale in un mercato che oggi necessita sempre più di risorse con nuove e specifiche competenze e soprattutto con un necessario incremento da parte delle Donne.

Grazie all’intervento di partner privati e dell’Università LUM, le donne che seguiranno questo percorso avranno la possibilità di acquisire le competenze necessarie per diventare manager della cybersicurezza e al termine del percorso avranno l’opportunità di iniziare dei percorsi professionali nelle aziende partner.

La conferenza stampa è stata un tavolo di discussione con alcune tra le più autorevoli figure di riferimento nel panorama Istituzionale e imprenditoriale nazionale e internazionale per promuovere la progressiva definizione di una cultura nuova, di promuovere e stimolare l’acquisizione di più specifiche competenze, superando quegli stereotipi di genere che anche in questo settore ancora prevalgono.

Un grande supporto allo sviluppo del progetto è stato dato proprio dall’On. Federica Dieni, Vicepresidente del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica e garante del controllo parlamentare sull’operato dei servizi segreti italiani, che sin da subito ha sposato l’iniziativa, così come dalla dott.ssa Liviana LottiDirigente dell’ACN l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale.

Non c’è sicurezza senza formazione. Non c’è sicurezza senza pari opportunità. La transizione digitale che siamo chiamati a vivere è prima di tutto transizione culturale. E perché si realizzi è necessaria la partecipazione di donne e uomini competenti senza alcuna discriminazione. La formazione, a scuola e nelle università, deve contribuire a sensibilizzare e creare consapevolezza delle minacce cibernetiche sviluppando una vera e propria cultura della cybersicurezza con la quale la cybersecurity non sia considerata un costo ma un vero e proprio investimento per la sicurezza collettiva. E la formazione non può avere distinzioni di genere. Pubblico e privato, insieme, devono lavorare per eliminare qualsiasi stereotipo e puntare ad accorciare le distanze tra il mondo femminile e le discipline STEM. Questi sono i motivi per i quali ho voluto sostenere sin da subito il progetto formativo “Cybersicurezza in rosa” del Prof. Marco Bacini per l’Università LUM, un progetto che si basa proprio sull’incontro tra formazione e parità di genere”.  – dichiara Federica Dieni (Vicepresidente COPASIR).

Dopo i saluti introduttivi del Magnifico Rettore dell’Università LUM Prof. Antonello Garzoni e gli interventi dell’On. Dieni e della Dott.ssa Lotti, sono intervenuti anche il dott. Damiano Toselli e il Cav. Giulio Gravina, rispettivamente Presidente e Co-Founder del Gruppo Italpol Spa, azienda leader nella sicurezza e vigilanza privata e attiva nell’ambito della cybersicurezza; il dott. Pierluigi Pelargonio, Direttore Security&Resilience di SKY Italia, il dott. Alessandro Cianciaruso, amministratore delegato SEAS (South East Aviation Services) e il dott. Massimiliano Brolli Head del Red Team di TIM e fondatore della community Red Hot Cyber composta da una serie di professionisti che collaborano attivamente, con differenti ruoli, per realizzare contenuti mirati incentrati sulla sicurezza informatica e sulla tecnologia, con l’obiettivo di trasmettere consapevolezza e cultura e generare una mentalità di diffusa attenzione al rischio informatico e alla tecnologia in generale. Il dibattito sarà moderato dal Prof. Marco Bacini direttore del percorso.

L’azienda italiana Leonardo spa attiva nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza interverrà nel progetto fornendo formazione alle ragazze con una visita presso il proprio SOC (Security Operations Centre) considerato tra i più importanti d’Europa.

 

https://www.lum.it/cybersicurezza-in-rosa-un-progetto-sociale-ed-inclusivo-per-incentivare-la-formazione-nella-sicurezza-digitale/

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