Il governo è pronto a rafforzare la strategia di cybersecurity: “Sicurezza informatica priorità di governo”. L’annuncio del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Alfredo Mantovano, intervenuto a Digithon, la maratona digitale di Bisceglie, annunciando nuovi stanziamenti per il 2024. E sul fronte competenze: “L’Agenzia per la cybersicurezza a lavoro per ingaggiare alte professionalità”.
L’investimento previsto
“Gli investimenti in cybersecurity quest’anno hanno raggiunto quota 80 milioni di euro e ne sono stati impiegati circa 67, quindi siamo in linea con gli impegni di spesa – ha sottolineato Mantovano – Per il prossimo anno ci sono 220 milioni di euro. Devo dire che ricevo, non quotidianamente ma ogni minuto della mia giornata, richieste di integrazione finanziaria”. “Sia i governi precedenti sia quello attuale ritengono la tutela della sicurezza informatica una priorità e quindi certamente non fanno venir meno le risorse”, ha precisato.
Cyberattacchi in aumento
Un impegno e una mossa necessari se si considera che i cyberattacchi contro il nostro Paese sono in aumento, in particolare da quando è iniziata la guerra in Ucraina. “Gli attacchi informatici – ha spiegato Mantovano – si sono moltiplicati a partire dall’inizio del conflitto in Ucraina. Non provengono tutti da attivisti filorussi, però alcuni sì, soprattutto quelli che hanno interessato per esempio alcune Asl nel territorio nazionale”.
La strategia di rafforzamento delle difese cyber deve andare di pari passo con la riforma dei servizi segreti, altro asset strategico a protezione del Paese.
“L’ultima legge di riforma dei servizi segreti è del 2007 – ha ricordato il sottosegretario – quindi, in teoria, non sarebbe tanto lontana. In realtà in 16 anni è cambiato il mondo più volte”.
“Cito soltanto due espressioni di sensibile cambiamento. L’uno è il fronte cyber, l’altro è quello dell’incremento notevole del lavoro dell’intelligence sugli interessi strategici, economico – finanziari della nostra nazione, in parallelo con l’incremento dell’intelligence finanziaria in tutto il mondo. E nel momento in cui c’è una guerra in atto, che però ha delle ricadute anche sul piano dell’approvvigionamento energetico, della tenuta del sistema economico, bancario, finanziario dei paesi che appoggiano la difesa dell’Ucraina dall’invasione l’intelligence finanziaria ha assunto una estensione che 16 anni fa non era neanche in uso. Allora, rispetto a questo, oggi l’esigenza principale è quella della specializzazione e dell’efficienza”.
Il nodo competenze
L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN) è al centro della strategia cyber e sta lavorando per aumentare il numero di risorse. “L’agenzia per la cybersecurity è stata costituita poco più di due anni fa e come ogni realtà di nuova istituzione sta muovendo i primi passi o più dei primi passi a pieno regime – ha detto – Occuperà all’incirca 800 unità, adesso siamo poco al di sotto delle 200, non è facile questa progressiva costituzione dell’agenzia perché sono richieste delle professionalità che per un verso non sono così facili da trovare sul mercato del lavoro, per altro verso sono molto richieste e molto ben remunerate dal privato. Questo spiega perché l’agenzia ha un regime diciamo remunerativo particolare che, però, è sempre concorrenziale con il mercato e questo costituisce un problema”.
“L’intelligence prende anche degli hacker per combattere gli hacker, ci sono dei concorsi trasparenti, devo dire che i partecipanti ai concorsi sono professionisti di elevato grado, poi ci sono dei corsi di specializzazione e l’aggiornamento deve essere costante”, ha concluso il sottosegretario.