Gen ha lanciato la campagna “Scam Artists” per mostrare attraverso l’arte l’impatto emotivo dei cyber attacchi. In collaborazione con lo psicologo pluripremiato Lee Chambers, la campagna evidenzia i comportamenti umani intrinseci che spesso portano a una scarsa attenzione alla sicurezza digitale e spiega cosa impedisce alle persone di reagire di fronte a un attacco informatico.

Un recente studio di Gen ha rivelato che il 58% degli americani e britannici si sente vulnerabile alla criminalità informatica, ma quasi la metà (45%) crede ancora che sia improbabile che succeda proprio a loro. Di conseguenza, molti considerano la protezione informatica solo come un ripensamento.

Scam Artists illustra, attraverso opere d’arte creative, gli effetti emotivi della criminalità informatica su tre vittime e l’impatto positivo della protezione informatica sul benessere. L’obiettivo è aiutare le persone a diventare proattive nella protezione online per mantenere controllo, fiducia e libertà nel mondo digitale.

La ricerca, condotta negli Stati Uniti da Gen su 1.000 persone nel marzo 2024, ha utilizzato cuffie per elettroencefalogramma (EEG) per monitorare le reazioni cerebrali di tre vittime di truffe e furti d’identità. Le vittime hanno ricordato le loro esperienze emotive prima, durante e dopo gli attacchi, con una sessione finale dopo l’introduzione alla protezione informatica. I dati raccolti sono stati trasformati in opere d’arte, mostrando lo stato emotivo delle vittime.

Le cuffie hanno registrato la reazione del cervello a ogni stato e hanno trasformato i dati in immagini opere d’arte. Una delle immagini elaborate ha mostrato le reazioni emotive ai suggerimenti, ossia:

  • Il primo stato indica il rilassamento;
  • Il secondo mostra ansia e stress dopo aver ricordato l’incidente;
  • Il terzo stato suggerisce il ritorno al rilassamento e benessere psicologico dopo le soluzioni di sicurezza informatica.

“L’esperienza di un attacco informatico è traumatica e provoca una risposta emotiva negativa””, ha affermato Lee Chambers, psicologo ed esperto di benessere. “Quando alle vittime è stato chiesto di ricordare le loro esperienze di criminalità informatica, le opere d’arte risultanti hanno mostrato un’esplosione di attività cerebrale spesso associata a stress, ansia e incertezza, sentimenti che possono durare a lungo e avere un impatto significativo sulla vita. Spesso, quando pensiamo di avere il controllo o percepiamo un evento come improbabile, questo può incoraggiare un eccessivo ottimismo e una valutazione inadeguata del rischio, un tratto noto come optimism bias. Con l’aumento della criminalità informatica, è importante riconoscere queste tendenze, valutare le situazioni da tutti i punti di vista e prendere le misure necessarie per ridurre la minaccia”.

Una nuova ricerca in America, condotta nell’ambito della campagna, ha rivelato che oltre due terzi (69%) degli intervistati si sentono vulnerabili alla criminalità informatica. Tra coloro che hanno subito attacchi, rabbia (56%) e stress (51%) sono le emozioni principali. Solo la metà (52%) dispone di una soluzione di sicurezza informatica, mentre due terzi (63%) ritengono che comprendere l’optimism bias li renderebbe più propensi a considerare misure di sicurezza.

“Oggi le minacce informatiche sono più grandi, più diffuse e più sofisticate che mai e sono destinate a rimanere”, ha dichiarato Leena Elias, Chief Product Officer di Gen. “Infatti, lo scorso anno Gen ha bloccato più di 14 miliardi di attacchi. Il nostro obiettivo è aiutare le persone a sentirsi sicure nel mondo digitale con soluzioni che le aiutino a proteggersi dalle minacce emergenti e in evoluzione. La nostra missione è garantire la tranquillità. Questa campagna mette in luce gli effetti dannosi della criminalità informatica, ma anche l’impatto positivo sul benessere che una corretta protezione online garantisce”.

https://www.gendigital.com/us/en/scam-artists/

https://www.bitmat.it/sicurezza/opere-darte-creative-mostrano-limpatto-emotivo-del-cybercrime/

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