Nel mondo digitale in continua evoluzione in cui viviamo, la diffusione di informazioni è diventata più rapida e accessibile che mai. Tuttavia, questa democratizzazione dell’accesso all’informazione ha anche aperto la porta a nuove minacce e sfide, tra cui la diffusione di contenuti falsi e manipolati con l’uso della tecnologia.
Tra le più pericolose e subdole di queste minacce c’è il fenomeno dei “deepfake”, ovvero video, foto o audio manipolati in modo tale da sembrare autentici, ma che in realtà sono completamente falsi e creati con intenti ingannevoli. Riconoscere un deepfake è diventato quindi una necessità fondamentale per navigare in modo sicuro nel mondo digitale.
In questo articolo, la Polizia Postale esamina i deepfake e fornisce consigli pratici per difendersi da questa forma avanzata di manipolazione digitale.
«Il termine, nato dall’unione delle parole “deep learning” e “fake”, identifica video, foto e audio falsi, generati utilizzando software di Intelligenza Artificiale capaci di modificare dati reali e renderli credibili: i falsi contenuti, generati grazie a sofisticati algoritmi, sovrappongono volti a corpi di altre persone; riproducono la voce, tono e cadenza di personalità pubbliche per attribuire parole mai dette; adattano un avvenimento a un contesto diverso da quello originario.
Elevato il numero di video pornografici, principalmente di donne, creati e diffusi per arrecare danno, umiliare la vittima e in altri casi realizzare profitti. I deepfake sono utilizzati per alimentare la disinformazione e influenzare la politica di uno Stato; non ultimo l’uso di falsi video per favorire frodi e investimenti.
Come riconoscere un deepfake
Dal punto di vista tecnico alcuni piccoli segnali possono aiutarci a riconoscere un video creato grazie all’intelligenza artificiale: solitamente nella realizzazione di un deepfake maggiore cura è dedicata al volto mentre risultano trascurati la postura del corpo, le luci e le ombre delle immagini. Il movimento degli occhi, il battito delle ciglia, la definizione dei denti, la sincronizzazione perfetta di voce e movimenti delle labbra sono gli aspetti più difficili da creare artificialmente.
Il consiglio
La realtà non sempre è quella che appare: per valutare un contenuto pubblicato online controllare con attenzione l’autorevolezza della fonte; verificare se la notizia è riportata anche da altri vettori; analizzare se nel video sono presenti elementi riconducibili all’uso di tecniche di intelligenza artificiale».
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