A seguito della notizia divulgata dal quotidiano “Verità&Affari” relativa a una violazione di sicurezza informatica da parte di un hacker, Banca d’Italia ha rilasciato una dichiarazione ufficiale attraverso cui comunica che non si è trattato di alcun attacco hacker bensì di una notizia errata.
“Si forniscono i chiarimenti utili alla corretta interpretazione di quanto pubblicato oggi nell’articolo di “Verità&Affari” a firma di Franco Bechis intitolato “Clamoroso. Un hacker viola i conti correnti di Bankitalia” ripreso da alcuni organi di informazione”.
L’istituto spiega che Banca d’Italia e CSR – Cassa di Sovvenzioni e Risparmio fra il Personale della Banca d’Italia (CSR) – sono due entità distinte, sia dal punto di vista giuridico che da quello delle infrastrutture informatiche e che la CSR è la banca di riferimento per i dipendenti e i pensionati della Banca d’Italia.
La Banca d’Italia chiarisce: “il sistema informatico della CSR non ha subito alcun attacco e non è stato violato. Si è trattato di una truffa: un soggetto non identificato ha chiamato telefonicamente alcuni correntisti fingendo di essere un operatore addetto alla sicurezza della banca per carpire le informazioni personali e i codici necessari a operare sull’home banking CSR. La truffa telefonica, nella sua gravità, ha coinvolto in ogni caso un numero limitato di correntisti (0.089% dei conti correnti complessivamente gestiti dalla CSR). Una parte delle somme sottratte è già stata recuperata e verrà restituita ai correntisti. Sono in corso ulteriori attività per il recupero delle somme oggetto di truffa e sono state interessate le Autorità competenti. La CSR ha prontamente informato tutti i correntisti del tentativo di truffa in corso, ricordando loro di non comunicare a nessuno le proprie credenziali di accesso all’home banking.
Nessun hacker è entrato nei sistemi della Banca d’Italia”.