Le stazioni di servizio iraniane sono bloccate a seguito di un attacco hacker. La TV di Stato non ha spiegato quale sia il problema ma ha affermato che i funzionari del ministero del Petrolio stanno tenendo una “riunione di emergenza” per risolvere il problema tecnico.
L’attacco hacker ha colpito il sistema governativo che regola i sussidi per il carburante e ha bloccato le stazioni di servizio in Iran. La maggior parte degli iraniani fa affidamento su questi sussidi per rifornire i propri veicoli.
Un account della televisione di stato iraniana online ha condiviso immagini di lunghe file di auto in attesa di fare il pieno a Teheran. Anche un giornalista dell’Associated Press ha riferito di una lunga coda di auto in una stazione di servizio della capitale, con le pompe spente e la stazione chiusa.
La TV di Stato ha solo affermato che i funzionari del ministero del Petrolio stavano tenendo una “riunione di emergenza” per risolvere il problema tecnico.
L’agenzia di stampa semiufficiale Isna, che ha definito l’incidente un attacco informatico, ha affermato che le persone che hanno cercato di acquistare carburante tramite la carta rilasciata dal governo, hanno ricevuto un messaggio che citava “attacco informatico 64411” il numero dell’ufficio della Guida Suprema, Ali Khamenei. Lo stesso numero corrisponde a quello comparso sui display delle stazioni ferroviarie durante un attacco hacker a luglio contro la rete ferroviaria iraniana.
Al momento nessun gruppo di attaccanti ha rivendicato il presunto attacco informatico.