Il Consiglio dei ministri, su proposta della Presidente Giorgia Meloni e del Ministro della Giustizia Carlo Nordio, ha approvato il disegno di legge volto a introdurre disposizioni e deleghe al Governo riguardanti l’intelligenza artificiale (IA). Questo progetto mira a bilanciare le opportunità offerte dalle nuove tecnologie con i rischi derivanti dal loro uso improprio, sottoutilizzo o impiego dannoso.

Il disegno di legge introduce norme e disposizioni per promuovere l’uso responsabile delle nuove tecnologie, migliorando le condizioni di vita dei cittadini e la coesione sociale. Allo stesso tempo, fornisce soluzioni per gestire i rischi, mantenendo al centro la visione antropocentrica. In questa ottica, si integra con il Regolamento europeo sull’intelligenza artificiale approvato lo scorso 13 marzo, accompagnandone il quadro regolatorio in quegli spazi propri del diritto interno.

Le norme coprono cinque aree chiave: strategia nazionale, autorità nazionali, azioni promozionali, tutela del diritto d’autore e sanzioni penali. Si prevede anche una delega al governo per allineare la legislazione nazionale al Regolamento UE, inclusa l’educazione sui cittadini riguardo all’IA e la formazione professionale per operatori e professionisti. Questa delega include anche il rivedere le leggi penali per affrontare l’abuso dei sistemi di IA.

Le norme prevedono che il ciclo di vita dei sistemi e dei modelli di intelligenza artificiale rispettino i diritti fondamentali e le libertà dell’ordinamento italiano ed europeo, oltre ai principi di trasparenza, proporzionalità, sicurezza, valorizzazione anche economica del dato, protezione dei dati personali, riservatezza, robustezza, accuratezza, non discriminazione, parità dei sessi e sostenibilità. Si sottolinea il rispetto dell’autonomia umana e del potere decisionale dell’uomo, la prevenzione del danno e la necessità di garantire la cybersicurezza. Si stabilisce che l’utilizzo dell’intelligenza artificiale non deve pregiudicare la vita democratica del Paese e delle istituzioni. Si assicura l’accesso senza discriminazioni alle persone con disabilità. L’uso dell’IA nei mezzi di comunicazione deve rispettare i principi di libertà, pluralismo e obiettività dell’informazione.

In materia di sviluppo economico lo Stato e le autorità pubbliche promuovono l’IA nei settori produttivi per migliorare la produttività e creare nuove attività economiche per il benessere sociale, nel rispetto della concorrenza, dell’utilizzo e dell’accesso ai dati di alta qualità. Si prevede, che lo Stato e le altre pubbliche autorità indirizzino le piattaforme di e-procurement delle amministrazioni pubbliche.
Sono escluse dall’ambito di applicazione del provvedimento le attività svolte per scopi di sicurezza nazionale, per la cybersicurezza nazionale nonché quelle svolte per scopi di difesa dalle forze armate e dalle forze di polizia.

Nel settore della sanità e della disabilità, le disposizioni puntano a garantire l’accessibilità e l’utilizzo non discriminatorio dell’intelligenza artificiale nei servizi sanitari. Si promuove la ricerca e la sperimentazione scientifica nell’ambito terapeutico e farmacologico, dichiarandola di rilevante interesse pubblico. Si istituisce una piattaforma di intelligenza artificiale per supportare le cure, soprattutto a livello territoriale.

Per quanto riguarda il lavoro, si applica il principio antropocentrico all’utilizzo dell’IA nel mondo del lavoro, chiarendo che l’intelligenza artificiale può essere impiegata per migliorare le condizioni di lavoro, tutelare l’integrità psico¬fisica dei lavoratori, accrescere la qualità delle prestazioni lavorative e la produttività, nel rispetto dei diritti dei lavoratori e senza discriminazioni. Viene istituito un osservatorio sull’adozione dell’IA nel mondo del lavoro.

Nel campo delle professioni intellettuali, si stabilisce che il pensiero critico umano debba sempre prevalere sull’utilizzo degli strumenti di intelligenza artificiale, i quali possono essere impiegati solo come supporto alle attività professionali. Per garantire la fiducia tra professionista e cliente, è richiesto che le informazioni sui sistemi di IA utilizzati vengano comunicate al cliente in modo chiaro, semplice ed esauriente.

Nella pubblica amministrazione, si regola l’utilizzo dell’IA per garantire l’efficienza e la responsabilità umana nell’attività amministrativa.

Nel campo giudiziario, l’IA è consentita solo per scopi strumentali e di supporto, garantendo che la decisione finale rimanga sempre nelle mani del magistrato. Si aggiungono al tribunale civile le cause che riguardano il funzionamento dei sistemi di IA.

Per quanto riguarda la cybersicurezza nazionale, si promuove l’IA come risorsa per rafforzare la sicurezza cibernetica.

Infine, la strategia nazionale sottolinea la collaborazione tra pubblico e privato per lo sviluppo dell’IA, con investimenti mirati nei settori dell’IA, della cybersicurezza e del quantum computing. Si prevedono anche misure per tutelare gli utenti e i diritti d’autore, con specifiche disposizioni penali e una delega al governo per ulteriori provvedimenti.

https://www.governo.it/it/articolo/comunicato-stampa-del-consiglio-dei-ministri-n-78/25501

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