Le autorità danesi hanno dichiarato di voler riaprire oltre 10.000 casi a causa di alcuni errori riscontrati nei sistemi di localizzazione dati di cellulari usati come strumento probatorio nel corso di procedimenti penali.
Il Ministro della Giustizia Nick Haekkerup ha dichiarato in una nota “It’s shaking our trust in the legal system,”. Sono stati evidenziati in particolare due tipologie di errore che hanno portato a dubitare dell’acquisizione probatoria operata dalle procure danesi:
- il primo errore è stato trovato in un sistema IT che converte i dati “grezzi” delle compagnie telefoniche in prove poi utilizzate da polizia e da pubblici ministeri. Durante le conversioni, il sistema ometteva alcuni dati, creando un’immagine meno dettagliata della posizione del cellulare intercettato.
- ancor più grave il secondo: alcune geolocalizzazioni hanno associato telefoni a torri sbagliate, collegando, quindi, potenzialmente persone innocenti a scene del crimine.
Le autorità hanno affermato che i problemi derivavano in parte dai sistemi IT della polizia e in parte dai sistemi delle compagnie telefoniche.
La polizia nazionale ha stabilito che tali difetti di acquisizione probatoria sono stati riscontrati in 10.700 casi giudiziari risalenti al 2012, ma non è chiaro se i dati errati siano stati un fattore decisivo per tutti i verdetti. Il ministro della giustizia ha istituito un gruppo direttivo verificare l’entità dell’evento e quanti di questi procedimento potrebbero essere stati interessati. Le revisioni dei procedimenti penali inizieranno dapprima per tutti quei casi che attualmente prevedono una misura cautelare.
“Non sono disponibili statistiche sul numero di verdetti raggiunti sulla base dei dati probatori acquisiti dalle torri dei telefoniche “compromesse” del paese. I dati vengono molto spesso utilizzati in combinazione con altre prove e tali evidenze aiutano i tribunali nell’emanazione dei verdetti di colpevolezza o assoluzione.”
Le compagnie telefoniche sotto l’occhio del ciclone hanno dichiarato: “Non siamo creati per realizzare sistemi di sorveglianza, ma per creare reti telefoniche”, ha dichiarato Jakob Willer Director – Telecommunications Industry Association Denmark.
Infrastrutture TELCO e sistemi IT sono attualmente degli elementi imprescindibili nei procedimenti giudiziari in particolar modo rappresentano nodi fondamentali nell’acquisizione probatoria in sede di indagini. Non stupisce che, se compromessi, possano diventare un pericoloso strumento. Il loro utilizzo potrebbe, come riportato dal caso danese, portare a errori giudiziari, ad applicazioni di misure cautelari inique ma specialmente alla compromissione dell’intero processo penale e della libertà dei singoli individui.
Come si direbbe in questi casi ogni cittadino è ” innocent until proved guilty” . La certezza del diritto nei procedimenti penali deve necessariamente essere corroborata da prove inconfutabili ed è cosi che la tecnologia deve rappresentare una certezza non potendo tradursi in uno strumento che crea incertezza.