L’Agenzia dell’Unione Europea per la Cybersecurity (ENISA) ha presentato il primo report biennale sullo stato della cybersecurity nell’UE, come richiesto dall’articolo 18 della direttiva NIS 2 (2022/2555). Questo documento, frutto della collaborazione tra ENISA, il gruppo di cooperazione NIS e la Commissione Europea, rappresenta una pietra miliare nella comprensione del panorama della sicurezza informatica nell’Unione.

Il report fornisce un’analisi basata su prove concrete dello stato attuale delle capacità di cybersecurity a livello dell’UE, nazionale e sociale. Esamina i rischi, le vulnerabilità e le strategie adottate, con l’obiettivo di formulare raccomandazioni politiche per colmare le lacune e rafforzare la resilienza informatica in tutta l’Unione. Tra le fonti utilizzate figurano l’EU Cybersecurity Index, i report NIS Investment e il Threat Landscape di ENISA. Questo report è il risultato di un’ampia consultazione con tutti i 27 Stati membri dell’UE e la Commissione europea.

Risultati principali 

L’analisi dei rischi condotta a livello dell’Unione ha rilevato una significativa esposizione alle minacce informatiche, evidenziando vulnerabilità che vengono regolarmente sfruttate da attori malevoli per colpire entità situate nell’UE.

Sul fronte delle capacità di sicurezza informatica, gli Stati membri dell’UE hanno sviluppato strategie che presentano un allineamento generale negli obiettivi.  I settori critici appaiono più eterogenei in termini di dimensioni e criticità, il che complica la supervisione e l’implementazione uniforme delle misure di sicurezza informatica. Dal punto di vista dei cittadini, si osserva un incremento della consapevolezza riguardo alla cybersecurity, specialmente tra le nuove generazioni. Tuttavia, permangono disparità nella disponibilità e nella qualità dei programmi educativi dedicati alle competenze digitali, con differenze significative tra i vari Stati membri.

Raccomandazioni politiche 

Il report individua quattro aree prioritarie su cui le raccomandazioni politiche dovrebbero concentrarsi: attuazione delle politiche, gestione delle crisi informatiche, sicurezza della supply chain e competenze. Le sei raccomandazioni politiche emerse affrontano queste aree, aggiungendo anche considerazioni sulle capacità degli operatori dei settori critici, la consapevolezza riguardo alla sicurezza informatica e la cyber hygiene.

  • Rafforzare il sostegno tecnico e finanziario fornito alle istituzioni, agli organi e alle agenzie dell’Unione europea (EUIBA), alle autorità nazionali competenti e alle entità che rientrano nell’ambito di applicazione della direttiva NIS2 per garantire un’attuazione armonizzata, completa, tempestiva e coerente del quadro politico in evoluzione dell’UE in materia di sicurezza informatica utilizzando strutture già esistenti a livello dell’UE quali il gruppo di cooperazione NIS, la rete CSIRT e le agenzie dell’UE.
  • Rivedere il Blueprint UE per una risposta coordinata agli incidenti informatici su larga scala, tenendo conto di tutti gli ultimi sviluppi della politica UE in materia di cybersecurity. La revisione dovrebbe promuovere una maggiore armonizzazione delle politiche di cybersecurity e rafforzare le capacità di sicurezza informatica a livello nazionale ed europeo, migliorando la resilienza complessiva.
  • Rafforzare la forza lavoro informatica dell’UE mediante l’attuazione della Cybersecurity Skills Academy e in particolare definendo un approccio comune dell’UE alla formazione in materia di sicurezza informatica, individuando le future esigenze in termini di competenze, sviluppando un approccio coordinato dell’UE al coinvolgimento delle parti interessate per colmare il divario di competenze e istituendo un sistema europeo di attestazione delle competenze in materia di cybersecurity.
  • Affrontare la sicurezza della supply chain nell’UE intensificando le valutazioni dei rischi coordinate a livello dell’UE e sviluppando un framework politico orizzontale dell’UE per la sicurezza della supply chain, volto ad affrontare le sfide della cybersecurity che affliggono sia il settore pubblico che quello privato.
  • Migliorare la comprensione delle specificità e delle esigenze settoriali, migliorare il livello di maturità in materia di cybersecurity dei settori coperti dalla direttiva NIS2 e utilizzare il futuro meccanismo di emergenza per la sicurezza informatica che sarà istituito ai sensi del Cyber ​​Solidarity Act per la preparazione e la resilienza settoriale, concentrandosi sui settori deboli o sensibili e sui rischi identificati attraverso valutazioni dei rischi a livello dell’UE.
  • Promuovere un approccio unificato basandosi sulle iniziative politiche esistenti e armonizzando gli sforzi nazionali per raggiungere un elevato livello comune di cybersecurity awareness e di cyber hygiene tra professionisti e cittadini, indipendentemente dalle caratteristiche demografiche.

 Sguardo al futuro

Si prevede che l’evoluzione delle tecnologie, come l’intelligenza artificiale e la crittografia post-quantistica, richiederà un’attenzione politica sempre maggiore. Sebbene l’UE abbia gettato solide basi per la cybersecurity, le autorità devono adattarsi a nuovi ruoli in un panorama di minacce in evoluzione. Rafforzare la competitività attraverso ricerca e innovazione, insieme a una cooperazione operativa efficace, sarà cruciale per affrontare le sfide future.

Scarica il documento completo 2024 Report on the State of the Cybersecurity in the Union

https://www.enisa.europa.eu/news/eus-first-ever-report-on-the-state-of-cybersecurity-in-the-union

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