Il Rapporto Clusit 2024, edizione di fine anno, presentato il 7 novembre durante il Security Summit Streaming Edition, evidenzia un aumento significativo degli attacchi cyber a livello globale. Nei primi sei mesi del 2024, sono stati registrati 1.637 attacchi, segnando un incremento del 23% rispetto al semestre precedente. La media giornaliera di attacchi è di 9 a livello globale, con l’Italia che ha subito il 7,6% di questi incidenti.

Crescita della Frequenza e Gravità degli Attacchi

Nel primo semestre del 2024, gli attacchi hanno continuato a crescere, con una media mensile di 273 attacchi, rispetto ai 230 del 2023 e ai 139 del 2019. Oltre alla crescita costante della frequenza degli incidenti, anche la valutazione dell’indice di gravità degli attacchi è andata aumentando anno dopo anno. L’81% degli attacchi globali ha avuto un impatto grave, con oltre un terzo degli incidenti classificati come “critici”.

Trend negli ultimi cinque anni

L’analisi dei ricercatori di Clusit ha preso in particolare considerazione gli ultimi cinque anni, evidenziando un incremento degli attacchi nel mondo del 110% dal 2019 al 2024. Nel primo semestre del 2024 si è verificato il 13% degli attacchi portati a termine nei cinque anni. Questo periodo ha segnato il picco assoluto di attacchi, ben oltre le previsioni basate sull’andamento degli anni precedenti. Se nel 2019 venivano registrati 4,5 attacchi al giorno, oggi la media è 9.

La situazione in Italia

Nel primo semestre del 2024, l’Italia ha registrato un lieve calo nel numero degli attacchi rispetto allo stesso periodo del 2023, con 124 eventi (pari al 7,6% del totale globale). Sebbene sia diminuito il numero di attacchi “critici” (8% rispetto al 13,5% del 2023), gli attacchi di gravità elevata sono aumentati, raggiungendo il 50% del totale. Gli attacchi in Italia sono generalmente meno gravi rispetto al resto del mondo, con l’8% degli incidenti con impatto grave rispetto al 31% globale.

Gli attacchi rilevati nel nostro Paese sembrano tuttavia danneggiare in maniera meno critica rispetto al resto del mondo: gli incidenti con impatto grave sono infatti notevolmente più bassi (8% contro 31%). Risultano molto più numerosi gli incidenti con impatto medio, ma i loro danni sono più circoscritti (41% contro 19%).

Finalità degli attacchi nel mondo e in Italia

A livello globale, il cybercrime è stato la causa principale degli attacchi, con l’88% degli incidenti mirati al guadagno economico, in crescita di 5 punti percentuali rispetto al 2023. A completare lo scenario, si sono verificati nel periodo attacchi riconducibili ad azioni di hacktivism (6%), a espionage/sabotage (4%) e information warfare (2%), tutti in lieve decrescita percentuale rispetto al 2023.

In Italia, il 71% degli attacchi è stato attribuito al cybercrime, seguito da hacktivism, fenomeno che continua a mantenersi su percentuali più elevate rispetto al resto del mondo (29%). I ricercatori hanno però evidenziato che, rispetto al secondo semestre del 2023, da gennaio a giugno del 2024 si è registrata una diminuzione del cybercrime (-17% degli attacchi) e dell’hacktivism (-50% degli attacchi).

Settori più colpiti nel mondo e in Italia

Nel primo semestre del 2024, il settore sanitario è stato il più colpito a livello mondiale, con il 18% degli attacchi (rispetto al 14% del 2023), registrando 296 incidenti in sei mesi, un dato simile all’intero 2022. I “multiple targets”, che colpiscono diversi settori contemporaneamente, sono stati il secondo obiettivo più attaccato con il 16% degli attacchi. Segue il settore governativo, militare e delle forze dell’ordine (13%) e il settore finanziario e assicurativo (8%), che ha visto una diminuzione rispetto al 2023. Il settore news/multimedia ha mostrato il maggior aumento, superando il numero di incidenti dell’intero anno precedente.

In Italia, invece, il settore manifatturiero è stato il più colpito, con il 19% degli attacchi, un aumento rispetto al 13% del 2023. Notevole è il fatto che oltre un quarto degli attacchi globali al settore manifatturiero ha riguardato realtà italiane. Seguono i “multiple targets” (13%) e il settore governativo/militare (11%). Il settore sanitario in Italia ha registrato un incremento dell’83% degli attacchi rispetto allo stesso periodo del 2023, con numeri simili a quelli dell’intero anno precedente, evidenziando una crescente preoccupazione per questo comparto critico.

La geografia degli attacchi

A livello geografico, gli Stati Uniti continuano a essere il paese più colpito, con il 41% degli attacchi, anche se questo dato è in leggera diminuzione rispetto al 2023. L’Europa ha registrato un significativo incremento, con il 29% degli attacchi (rispetto al 23% del 2023). In Europa, nel primo semestre del 2024, si è verificato il 75% degli attacchi registrati nell’intero 2023, dimostrando una crescente vulnerabilità del continente.

In Asia è stato registrato l’8% degli attacchi mondiali. Il 17% degli attacchi è avvenuto parallelamente verso località multiple, mentre rimane marginale la componente, sul totale, degli incidenti riferibili a Oceania (4%), comunque in crescita, e Africa (1%).

Tecniche di attacco

Le tecniche di attacco più comuni nel primo semestre del 2024 sono state i malware (34%), con il ransomware che rimane la principale minaccia per gli attacchi cyber, grazie alla sua alta resa economica. Gli attacchi basati sullo sfruttamento di vulnerabilità si sono confermati come la seconda tecnica più comune (14%), mentre il phishing è rimasto stabile (8%). In Italia, i malware sono stati responsabili del 51% degli attacchi, in netto aumento rispetto al 33% nel 2023. Gli attacchi DDoS sono scesi al 27%, ma sono rimasti significativi, anche per la loro connessione con fenomeni di hacktivism.

Settore governativo, militare e forze dell’ordine

Nel periodo 2019-2024, il settore governativo ha subito 1.359 attacchi di particolare gravità, con un incremento del 63% nel primo semestre 2024 rispetto all’anno precedente. I principali responsabili sono stati il cybercrime (72%), seguito da hacktivism (15%). L’Europa è stata la regione più colpita nel settore governativo, con il 43% degli attacchi.

Il Rapporto Clusit 2024 – edizione di fine anno

Il Rapporto Clusit 2024 include inoltre approfondimenti su tematiche emergenti, come la cybersecurity nel settore manifatturiero e nelle piccole e medie imprese. Inoltre, vengono presentati articoli su temi specifici come la cyber resilience nell’era del quantum e l’uso dell’AI per migliorare la rilevazione e la risposta agli attacchi. Il rapporto comprende anche rilevazioni e segnalazioni delle attività svolte dalla Polizia Postale e dalla Sicurezza Cibernetica, evidenziando la crescente necessità di protezione e sensibilizzazione contro le minacce cibernetiche in tutti i settori.

Scarica il Rapporto Clusit 2024 – Edizione di metà anno, ottobre 2024 sul sito ufficiale di Clusit al seguente link

https://clusit.it/rapporto-clusit/

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