Le vulnerabilità zero-day rappresentano una delle minacce più pericolose nel panorama della sicurezza informatica. Questi difetti di sicurezza, ancora sconosciuti sia ai produttori di software che ai ricercatori, non dispongono di soluzioni o patch che possano mitigarli.

I malintenzionati possono sfruttare queste falle per accedere a sistemi e dati sensibili, esponendo aziende e utenti a rischi elevati.

In questo articolo, Sicurezza.net, il blog dedicato alla sicurezza informatica, analizza in dettaglio cosa sono le vulnerabilità zero-day, come si manifestano, perché risultano così insidiose e quali misure possiamo adottare per difenderci da queste minacce.

Cosa sono le vulnerabilità zero-day?

«Le vulnerabilità zero-day sono difetti di sicurezza presenti in un software o in un sistema che non sono ancora conosciuti dai produttori o dai ricercatori di sicurezza. Questi bug rimangono nascosti e, di conseguenza, non esistono soluzioni o patch pronte per risolverli. La loro pericolosità deriva proprio dal fatto che, fino a quando non vengono scoperti, gli hacker possono sfruttarli per attaccare i sistemi vulnerabili senza che nessuno sia in grado di difendersi. Una volta che un attaccante identifica una di queste vulnerabilità, può utilizzarla per ottenere accesso non autorizzato a dati sensibili, infiltrarsi in reti aziendali o comprometterne l’integrità.

Come nascono e perché sono pericolose le vulnerabilità zero-day

Le vulnerabilità zero-day possono nascere da errori nel codice di un software o da problematiche nel design del sistema, rendendole difficili da individuare. Questi difetti possono rimanere sconosciuti per lungo tempo, creando opportunità per gli attaccanti di sfruttarli prima che vengano scoperti e corretti. La vera pericolosità delle vulnerabilità zero-day risiede proprio nel fatto che, essendo sconosciute, non esistono difese o patch pronte a proteggere i sistemi vulnerabili. Una volta che un hacker le identifica, può ottenere accesso non autorizzato a dati sensibili, infiltrarsi in reti aziendali o addirittura prendere il controllo completo di un dispositivo o di un’intera infrastruttura, con gravi conseguenze per la sicurezza.

Come rilevare queste vulnerabilità

Tradizionalmente, il rilevamento delle vulnerabilità zero-day si è affidato a metodi come il fuzzing, che invia input casuali a un software per scoprire bug. Recentemente, l’intelligenza artificiale (IA) ha iniziato a giocare un ruolo fondamentale in questo processo, migliorando l’efficacia nel trovare vulnerabilità complesse.

Big Sleep: L’intelligenza artificiale per la sicurezza

Un esempio di come l’IA stia cambiando la sicurezza informatica è Big Sleep di Google. Questo strumento basato sull’intelligenza artificiale è stato in grado di scoprire una vulnerabilità zero-day nel database SQLite, evidenziando il potenziale dell’IA nell’individuare difetti di sicurezza che sfuggono ai metodi tradizionali.

Come difendersi dalle vulnerabilità zero-day?

Anche se non possiamo eliminare completamente il rischio di questo tipo di vulnerabilità, ci sono delle buone pratiche per ridurre la probabilità di essere colpiti. Mantenere sempre aggiornato il software, utilizzare strumenti di monitoraggio e adottare metodologie avanzate di test, come il fuzzing assistito da IA, sono tutte strategie efficaci per proteggere i sistemi.

L’intelligenza artificiale al servizio della sicurezza

Con l’evoluzione dell’intelligenza artificiale, strumenti come Big Sleep potrebbero diventare cruciali per rilevare vulnerabilità zero-day prima che vengano sfruttate. Integrando l’IA nei flussi di lavoro di sicurezza, è possibile ridurre i rischi associati a questi difetti, analizzando rapidamente il codice e identificando vulnerabilità che sfuggono ai metodi tradizionali. Sebbene non esistano soluzioni definitive, l’adozione di tecnologie avanzate e la costante manutenzione dei sistemi rimarranno essenziali per proteggere i dati e prevenire gli attacchi».

https://sicurezza.net/cyber-security/vulnerabilita-zero-day-cosa-sono-e-come-proteggersi/

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