Il disegno di legge sul Made in Italy, approvato dal Consiglio dei ministri, prevede anche l’utilizzo della Blockchain per la certificazione delle filiere per consentirne la sua tutela. Infatti, nel disegno di legge sul Made in Italy si legge “…utilizzo della Blockchain per la certificazione delle filiere e la creazione di un catalogo nazionale per il censimento delle soluzioni conformi alla normativa in vigore per la tracciabilità delle filiere e per sostenere e promuovere la ricerca applicata, lo sviluppo e l’utilizzo della tecnologia basata sui registri distribuiti (DLT) utile ai fini informativi per i consumatori”.

Come procedere tecnicamente e soprattutto quali sono i passaggi chiave a livello istituzionale per rendere realtà questa futura legge? Key4biz ha pubblicato due approfondimenti sul disegno di legge dedicato al Made in Italy e ha chiesto un parere ad alcuni esperti del settore.

Esistono elementi di deterrenza per smascherare le frodi e tutelare il Made in Italy?

La blockchain è un sistema di tracciabilità: serve per registrare le varie movimentazioni o ricostruire all’indietro ciò che ha portato al bene finito.

Un prodotto fisico per essere identificato univocamente e quindi affinché sia possibile registrare su un sistema di tracciabilità, come la blockchain, è necessario apporre sul bene un seriale o un codice univoco.

Se però quel codice viene stampato sul prodotto, che garanzia c’è che non venga copiato su altri prodotti falsi?

In altri termini che elementi di deterrenza esistono per smascherare le frodi?

Per esempio, le soluzioni del Poligrafico e Zecca dello Stato, che usano qualsiasi sistema di tracciabilità, compresa la blockchain, aggiungono un elemento di anticontraffazione dove è stampato l’identificativo univoco.

La soluzione è usata per i contrassegni vino docg o doc o i bollini farmaceutici o i tasselli tabacchi o i contrassegni alcolici: questi elementi fisici apposti sul prodotto permettono di identificare univocamente il bene a prova di contraffazione e possono essere usati per registrare le informazioni di tracciabilità in ogni ambito, anche una blockchain.  

Guido Traficante (Università Europea di Roma): “Ci saranno effetti positivi sia per i consumatori, che saranno più informati, sia per le imprese italiane, che avranno una maggiore possibilità di “fare sistema”

“La tecnologia blockchain si adatta a molti settori dell’economia, e quindi può servire a contrastare la contraffazione. In tal senso si inquadra il disegno di legge del governo che intende utilizzare la Blockchain per la certificazione delle filiere e garantire la tracciabilità delle filiere. Credo che l’utilizzo di questa tecnologia”, ha detto a Key4biz Guido Traficante, Professore Associato di Politica Economica all’Università Europea di Roma e specializzato in politica ed economia monetaria, “possa produrre effetti positivi sia per i consumatori che saranno più informati, sia per le imprese italiane, che avranno una maggiore possibilità di ‘fare sistem’ in un contesto internazionale dove le tensioni geopolitiche rendono più importante l’intervento dello Stato rispetto al passato”. 

“Ritengo”, ha concluso, “che bisognerebbe sfruttare i vantaggi della tecnologia blockchain a tutto tondo, in particolare nei settori con un più elevato valore aggiunto, non solo per il Made in Italy dei prodotti artigianali e dell’agroalimentare. In altri termini, la tecnologia Blockchain deve essere vista come uno strumento per accrescere la dimensione media aziendale delle imprese italiane e permettere loro di competere meglio nell’economia internazionale”.

Il ruolo determinante di AgID

Perché già 5 anni fa il decreto Semplificazioni ha riconosciuto per la prima volta nel nostro Paese la piena validità giuridica alle ‘tecnologie basate su registri distribuiti’, appunto come la blockchain, e ha messo nero su bianco, per la prima volta nell’ordinamento italiano, la definizione di Smart Contract.

Ma poi l’allora AgID, nel 2019 quando il decreto è stato convertito in legge, non ha proceduto con l’attuazione dei relativi standard tecnici. Oggi a capo dell’Agenzia per l’Italia Digitale c’è Mario Nobile. Monitoreremo la sua attività anche su questo tema.

Il Governo vuole tutelare il made in Italy anche con la blockchain. Il commento degli esperti

Ritorniamo al disegno di legge made in Italy che prevede, oltre alla nascita del fondo sovrano con una dotazione iniziale di 1 miliardo per promuovere le filiere strategiche, anche “l’utilizzo della Blockchain per la certificazione delle filiere”.

Duretto:“Ora auspichiamo che come nel 2019 non sia nessuno come fu allora l’AgID o altri enti che possa ritardare questa importante rivoluzione tramite l’attuazione degli standard tecnici”

“Finalmente una importante novità con questo DL esattamente 5 anni dopo quell’innovativo Decreto Legge del 2018 ma altresì incompleto (DL 135-2018 convertito con legge 12/2019) che ha segnato in modo pionieristico nel panorama europeo, cosa era da considerare con valore legale come valido per evidenziare ai terzi le primarie caratteristiche della blockchain, registrando nella “tecnologia basata sui registri distribuiti che produceva effetti giuridici” quali immutabilità trasparenza sicurezza. Per ultimo ricordiamo come sempre in quel rivoluzionario DL del 2018 abbiamo letto come definire gli smart contract o contratti intelligenti paragonati ai contratti con valore legale”, ha commentato Gianluca Duretto, docente di “Pagamenti elettronici, criptovalute e blockchain” presso l’Università Internazionale degli Studi di Roma UNINT – Facoltà di Economia e Marketing Internazionale e delegato Cio Club Italia.

“Ora auspichiamo”, ha continuato, “che, come nel 2019, non sia nessuno come fu allora l’AgID o altri enti che possa ritardare questa importante rivoluzione tramite l’attuazione degli standard tecnici. È chiaro dopo 5 anni di maturità dei casi d’uso della tecnologia, quale sia l’impatto per l’intera filiera italiana che finalmente con l’attuale legislatura conta di riuscire a realizzare “la tutela del prodotto italiano, anche con un contrassegno unico e ufficiale di origine delle merci con la dizione Made in Italy per la promozione della proprietà intellettuale e commerciale dei beni, “utilizzando altresì la blockchain dopo le innumerevoli sperimentazioni e adozioni anche in ambito industriale in tal senso, tramite le sue caratteristiche distintive e l’utilizzo degli smart contract, a risolvere o cercare di farlo, l’annosa questione del falso e del certificato di origine, che tanto ha pesato sull’intera economia italia in tutta la sua filiera e nelle esportazioni”.

“La blockchain”, ha concluso Duretto, “dopo il primo clamore del periodo del ‘boom’ del 2017 oggi è una tecnologia abilitante che, insieme alle altre quali l’identità digitale, cloud, e applicata in contesti industriali ci permette in sicurezza di ottenere dei vantaggi che altre non riescono ancora ad averne”.

Nicotra: “In futuro si potrebbero pensare anche soluzioni più avanzate, come la creazione di NFT”

“Il decreto nella parte specifica circa l’utilizzo della blockchain per la tracciabilità della filiera sembra voler proseguire sul progetto che era stato avviato da ICE, il trackIT (https://www.ice.it/blockchain) a cui ha contribuito Net Service S.p.A”, ci ha spiegato l’avvocato Massimiliano Nicotrasenior partner presso QUBIT Law Firm. “Tale progetto”, ha aggiunto, “già oggi consente alle imprese aderenti di promuovere un’percorso di certezza’ circa i prodotti che vogliono esportare. La tecnologia blockchain in questo ambito appare un validissimo strumento di tracciatura, consentendo di certificare l’origine del prodotto e di poter seguirne tutti i passaggi, così risultando un valido mezzo di contrasto alla contraffazione”. “In futuro”, ha concluso Nicotra, “si potrebbero pensare anche soluzioni più avanzate, come la creazione di NFT che svolgano il ruolo di titoli rappresentativi di merci, garantendo solamente al possessore del NFT la consegna delle stesse”.

 

https://www.key4biz.it/blockchain-la-palla-ad-agid-per-consentire-la-tutela-del-made-in-italy-il-parere-degli-esperti-2-puntata/449933/

https://www.key4biz.it/il-governo-vuole-tutelare-il-made-in-italy-anche-con-la-blockchain-il-commento-degli-esperti/449492/

 

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